Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«I tre ecocentri oggi sono la nostra vera scommessa»

Fonte: L'Unione Sarda
9 settembre 2014


Attesa a Cagliari per l'avvio del nuovo appalto da 303 milioni per smaltire l'immondezza

 


Delle novantaduemila tonnellate di rifiuti che finiscono ogni anno al termovalorizzatore di Macchiareddu e alla discarica dell'Ecoserdiana, 80 mila sono prodotte in città. Una montagna che cresce sensibilmente con le 12 mila tonnellate di spazzatura indifferenziata gettate nei cassonetti cittadini dai pendolari dell'hinterland. Una beffa per le casse di un Comune che si ritrova alleggerito di oltre 2 milioni di euro (Iva esclusa) per “colpe” altrui oltre ai 12 milioni che già sborsa per la propria indifferenziata e i 103 euro per ogni tonnellata di umido.
Adesso l'attesa è per l'avvio concreto del nuovo appalto che, in sintesi, dovrà, far partire il “porta a porta”, realizzare i primi tre ecocentri e, seppur gradualmente, portare alla messa al bando dei cassonetti. «Proprio quelli che - ricorda l'assessore all'Ambiente, Paola Loi - non consentono di far crescere la differenziata». Ed è così che Cagliari si ritrova ben sotto la soglia di quel 65 per cento che scaccia lontano l'obiettivo di “Comune virtuoso” e costringe l'Amministrazione civica a una penale di 330 mila euro l'anno. Che poi vuole anche dire, per i contribuenti, dover sopportare una Tari troppo cara.
«Siamo nella fase dell'aggiudicazione provvisoria», ricorda il presidente della Commissione consiliare ai Servizi tecnologici, Fabrizio Marcello. L'appalto è stato assegnato il 25 agosto. La società risultata prima è stata l'Ati con capofila Econord (60 per cento), Gesenu (30), Campidano Ambiente (9) e Spurghi (1 per cento). Per lei 1,5 punti in più rispetto alla cordata con capofila De Vizia. Sta di fatto che prima di partire bisognerà attendere ancora visto che la commissione esaminatrice formata da dipendenti pubblici avrebbe riscontrato un'anomalia sugli oneri della sicurezza. Così, in attesa di chiarezza (e a un eventuale ricorso) l'appalto è stato affidato alla società arrivata seconda, mentre il fascicolo è al vaglio dell'ufficio appalti che avrà un mese di tempo per decidere. Questione delicatissima per un piano da 303 milioni di euro compresi gli oneri di smaltimento.
«Il sistema cassonetto - ricorda Fabrizio Marcello - non fa smuovere la soglia del trentacinque per cento della differenziata ed è per questo che si deve puntare sul porta a porta e sugli ecocentri. I primi tre verranno creati in via San Paolo, a Sant'Elia e nell'area dell'ex inceneritore della 131. Non ci sarà l'umido, nessuno pensi a odore sgradevoli. Saranno impianti modello e moderni.
A. Pi.