Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le crociere colano a picco

Fonte: L'Unione Sarda
28 agosto 2014


Il 2013 è stato eccezionale, quest'anno la compagnia Costa ha spostato le navi in Asia

 

Dati disastrosi: meno 40 per cento rispetto all'anno scorso


 
 

Il traffico crocieristico è colato a picco. Meno navi e turisti hanno fatto tappa in città. I numeri sono disastrosi se confrontati con quelli del 2013, quando le banchine del porto vecchio di via Roma hanno ospitato le mega navi dirottate in città dai conflitti nordafricani. Il commissario dell'Autorità portuale Vincenzo Di Marco, nominato dal ministro dopo il pasticcio tra gli aspiranti presidenti Massidda e Deiana, non ci sta a fare il parafulmine: «Il crollo supera il 40 per cento ma la colpa non può essere affibbiata alla mia gestione. Le programmazioni delle compagnie marittime sono biennali. Il traffico di quest'anno è stato deciso nel 2012».
SCELTE STRATEGICHE Vincenzo Di Marco, che comanda anche la Capitaneria di porto, analizza il calo delle navi da crociera. «Nel 2013 abbiamo registrato 146.003 passeggeri e 94 navi. Quest'anno le previsioni sono di 88.741 croceristi e 51 attracchi di navi». Il crollo percentuale è da brividi (- 33 per cento di passeggeri e - 46 per cento di navi), soprattutto se confrontato con Olbia, dove impera un + 10 per cento di attracchi. Quali sono i motivi del crollo? «Attenzione, il punto di riferimento non dev'essere il 2013, quando le condizioni geopolitiche nel Mediterraneo (in modo particolare i conflitti nordafricani) hanno favorito la nostra città. «La compagnia Costa, per lo stesso motivo, quest'anno ha deciso di spostare le sue navi in acque più tranquille: Asia e Caraibi». Quanto ha inciso lo spostamento? «L'anno scorso erano 105, nel 2014 trenta in meno».
LE NOVITÀ «Stiamo facendo il possibile per creare attrattive al porto di via Roma», spiega Di Marco con mandato in scadenza il 9 novembre. «Il traffico commerciale è stato trasferito. Presto anche i pescherecci abbandoneranno il porto di via Roma. Alla fine dei conti avremo spazio per ospitare tre navi da crociera». Il presidente dell'Autorità portuale replica alle accuse di chi lo imputa responsabile dell'attuale flop. «Durante il periodo estivo, da giugno a luglio, le navi da crociera non attraccano in città».
L'ANALISI «Cagliari deve puntare tutto sul porto industriale, il migliore in Italia, tanto che abbiamo registrato un aumento del tre per cento rispetto al calo del 15 degli altri scali. Sia ben chiaro - precisa Di Marco - le navi da crociera sono importanti ma complementari rispetto al traffico merci tradizionale». Di Marco dà i numeri. «L'indotto di ogni crocierista è di circa 60/70 euro, quello delle navi commerciale è di 130 euro a container. Il doppio».
Andrea Artizzu


Le previsioni

«Nel 2015
ci aspettiamo
più sbarchi»

«Siamo impegnati per creare più attrattive. Il nostro obiettivo è far arrivare in via Roma navi più piccole, ma con passeggeri con una maggiore capacità di spesa». E numeri e percentuali? Vincenzo Di Marco è prima di tutto un ufficiale di Marina prestato al ruolo, anche politico, di presidente dell'autorità portuale, va subito al sodo. «L'anno prossimo prevediamo un aumento sostanziale del traffico delle navi da crociera. I programmi delle compagnie di navigazione sono biennali e, quindi decisi nel 2013. Salvo aggiustamenti dell'ultimo minuto, non del tutto improbabili viste le conflittualità nelle aree mediorientali, nel 2015 avremo il raddoppio dei passeggeri e degli attracchi in arrivo in città». Tradotto? «Circa 130 mila turisti e 80 navi». Cifre importanti. «Voglio essere cauto, ma posso con ragionevoli motivi affermare che le aspettative sono più rosee. La percentuale del 50 per cento è per difetto».
Stiamo lavorando davvero con tanto impegno, grazie anche alla collaborazione con Comune e Regione. Ci confrontiamo con realtà più blasonate come Palermo, Roma (Civitavecchia) e Napoli, ma dobbiamo entrare nell'ottica che al crocerista devi offrire un museo, un'esposizione, un aspetto culturale della città che sta visitando. Ci auguriamo - conclude Di Marco - che il vero boom si concretizzi nel 2016, quando i rapporti che stiamo consolidando in questi giorni andranno a buon fine». (a. a.)