Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ecocentro? Un coro di no

Fonte: L'Unione Sarda
22 agosto 2014

VIA SAN PAOLO. L'area di stoccaggio dei rifuti dovrebbe sorgere vicino a Santa Gilla

Fai, Grig, Legambiente e Italia nostra uniti contro il progetto


Mezzi al lavoro tutto il giorno e cassoni traboccanti di spazzatura. Visione negativa, se reale, per chi di ambiente si occupa a tempo pieno. Così il progetto del Comune di realizzare a ridosso dello stagno di Santa Gilla un ecocentro, la grande area di stoccaggio dei rifiuti ingombranti e pericolosi, raccoglie una bocciatura dagli esperti nel ramo: «Meglio altrove». Perché?
IL FAI Perché si parla di una zona da «recuperare per ricucire il rapporto tra Cagliari e sua madre, che è Santa Gilla», attacca Maria Antonietta Mongiu, archeologa, presidente del Fondo ambiente italiano Sardegna ed ex assessore ai Beni culturali nella giunta di Renato Soru. «C'era un progetto per realizzare lungo lo stagno un percorso ciclabile e pedonale che collegasse la torre della “IV Regia”, usata nel periodo spagnolo per misurare il pescato, alla futura casa dello studente, alla città mercato e così via. E ci si fa l'ecocentro? Nei luoghi della fondazione della città giudicale? Ma la dislocazione degli oggetti è casuale o fondata su uno studio? Si occultano i luoghi storici o si dà un valore? Lo si faccia in un'area dismessa, non lì».
GRUPPO D'INTERVENTO Oltretutto in quel punto «si congestionerebbe notevolmente il traffico all'ingresso di Cagliari». Stefano Deliperi del Gruppo di intervento giuridico spiega che l'area su via San Paolo rischia di essere «avulsa dal contesto» e che comunque sarà necessaria «la valutazione di impatto ambientale». Certamente «serve un piano generale dei rifiuti» ma si devono «capire le dimensioni dell'impianto, se sia il punto di stoccaggio principale o no». Poi, nel caso, si «potranno individuare soluzioni alternative».
ITALIA NOSTRA Del resto «lo stagno è stato già abbondantemente massacrato con il polo industriale», aggiunge Maria Paola Morittu di Italia Nostra, «e comunque siamo entro i 300 metri dalla battigia. Non si può». La raccolta differenziata «va bene, ma una cosa del genere lì no, siamo contrari. È anche un biglietto da visita per chi arriva in città, si rifletta e se ne discuta con popolazione e associazioni. Speriamo in un'inversione di tendenza».
LEGAMBIENTE Secondo Vincenzo Tiana di Legambiente servirebbe «un progetto unitario e organico», perché l'ecocentro è utile per «far decollare la raccolta dei rifiuti porta a porta». In città ne sono previsti tre, ma «vogliamo vedere il progetto. Si deve capire dove saranno. Via San Paolo è ampia, è una zona delicata che potrebbe avere un interesse archeologico: l'antica costa romana e punica era più arretrata dell'attuale».
Andrea Manunza