Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

PROTAGONISTE Figli di Cagliari tra bellezza e grande storia

Fonte: L'Unione Sarda
20 agosto 2014

 

P rima del ripascimento e dei caddozzoni: excursus curioso nel Gotha che conosceva il profumo della burrida. Jean-Paul Marat, icona della rivoluzione francese, nacque in Svizzera da padre cagliaritano: Giovanni Battista Marras (per alcuni Marra), vide la luce in città verso il 1705. Sino al 1740, fu frate mercedario. Levatosi il saio, si trasferì a Ginevra e sposò Louise Chabrol, con cui visse a Boudry, nel cantone francofono di Neuchâtel. E Giovanni divenne Jean Marat, disegnatore di tele e poi professore di lingue. Jean - o Giuanni - ebbe sette figli. Il secondo, nato nel 1743, fu il celebre Jean-Paul, medico, scrittore e deputato, dal 1793 presidente dei giacobini. Ammalatosi di una dermatite, trovava sollievo solo nella vasca. Il 13 luglio 1793, la girondina Charlotte Corday lo accoltellò a morte.
Negli anni Trenta dell'Ottocento Louis Jacques Mandé Daguerre mise a punto il dagherrotipo, antenato della fotografia. In realtà, rubò l'idea a un connazionale, Joseph Niépce, ex ufficiale napoleonico, e al figlio di questi, Isidore, nato a Cagliari, nel 1797. Niépce, che stava in Sardegna almeno da un anno, pensava che fosse possibile fissare l'immagine chimicamente. Forse l'impulso gli venne, ammirando un volo di fenicotteri. Nel 1826, riprodusse su peltro, una stampa del cardinale D'Amboise. Poi, mettendo la camera oscura alla finestra del suo studio, ottenne un'immagine visibile: la prima fotografia conservata. Nel 1829, assieme a Daguerre, fondò una società. Però morì nel 1833. Daguerre, procedette da solo e nel 1839, a Parigi, fissò un signore servito da un lustrascarpe. Ad agosto, a Londra, brevettò il dagherrotipo.
Antonio Pacinotti, fisico, è l'inventore della dinamo. Dal 1873 al 1881, fu professore di Fisica sperimentale nell'ateneo cittadino. Nel 1874, Pacinotti, tornò a Pisa, per assistere il padre malato. In quell'anno lavorò ad una macchina magneto-elettrica che poi realizzò a Cagliari. Lo scienziato, scrisse al rettore Gennari di sentirsi esiliato. Ottenne un'officina attrezzata per i suoi studi. Nel 1882 sposò in città Maria Grazia Sequi-Salazar, morta dopo solo un anno. A Cagliari, nel museo di Fisica, si trova un tornio a pedale del 1860, con il quale Pacinotti, costruì le sue macchine rivoluzionarie.
Tra i cagliaritani di successo anche Annamaria Pierangeli, pivella di James Dean, suicidatosi nel 1955, secondo alcuni per essere stato abbandonato. Nacque a Cagliari, il 19 giugno del 1932. Ebbe un avvio di carriera folgorante, venne acclamata, ad Hollywood, come la nuova Garbo. Nastro d'argento nel 1950 per “Domani è troppo tardi” di Moguy. Lavorò con Zinnemann e Wise in “Lassù qualcuno mi ama”. Poi, piccole parti. Morì nel 1971 a Los Angeles. Anche la sua sorella gemella, Marisa Pavan, è stata un'attrice. Ebbe la nomination all'Oscar (ma le sfuggì la statuetta) nel 1955 come migliore attrice non protagonista in “La rosa tatuata”, quando Anna Magnani vinse il premio per la protagonista. L'una e l'altra ottennero il Golden Globe nello stesso anno. Marisa Pavan (sposata, divorziata e risposata con l'attore francese Jean-Pierre Aumont, morto nel 2001) ha compiuto 82 anni il 19 giugno. Ha radici calaritane anche Vittorio De Sica. Nella metà del 1800, Domenico De Sica, fu il direttore di Buoncammino. Suo figlio Umberto Efisio nacque in una casa vicino alla torre di San Pancrazio, nel 1867. Umberto si trasferì a Sora, paese natìo di suo figlio Vittorio, grande regista e attore eccellente. Dal 1951 al 1954, infine l'allenatore del Cagliari fu Federico Allasio. Padre di Marisa, che trascorreva le vacanze in città. Alcuni la ricordano al Poetto, in forma esplosiva. Lo pensava anche Dino Risi, che nel 1956, la fece diventare “povera ma bella”.
Marcello Atzeni