Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sei box chiusi, affari in picchiata per i titolari

Fonte: L'Unione Sarda
18 agosto 2014


La vendita bloccata fino alle 11 del mattino

 



 

Affacciati sul disastro, con le braccia poggiate sulle transenne e il capo stretto tra le mani. «La mattina è andata». Sono le dieci quando i vigili del fuoco sono ancora indaffarati sul ponteggio a strappare dal soffitto i pannelli di cartongesso pericolanti, il reticolato di legno fatto a pezzi dalle lastre crollate dal soffitto. L'ipotesi che i sei box chiusi per sicurezza potessero riaprire un'ora dopo era assolutamente remota, così come abbandonata da tempo era stata la speranza che domani il mercato potesse riprendere a funzionare regolarmente.
LA RABBIA Carmelo Monni, rivenditore di formaggi, la pensa come tanti altri suoi colleghi. «Qualcuno dovrà pure giustificare i nostri mancati guadagni. Per questo stiamo pensando di chiedere ai nostri avvocati di tutelarci». Mentre Cristian Argiolas e Giorgio Puddu, proprietari di due box delle carni “fermati” dal cedimento, insistono sulle perdite. «Il fine mese è il nostro stipendio, le altre giornate, esattamente come questa, servono per pagarti le spese. Ecco perché non ci possiamo permetterci serrate improvvise».
L'IGIENE Per i coniugi Petagna, titolari del box 21, rivendita di mozzarelle di bufala non direttamente coinvolta dall'off limits, «San Benedetto avrebbe necessità di un importante intervento di manutenzione straordinaria». E in effetti di pecche ce ne sono diverse, al primo piano del mercato. Dalla ruggine alle ragnatele neppure tanto nascoste tra i pannelli di cartongesso e l'intelaiatura di lego del controsoffitto. «Si sta esagerando, il crollo è stato minimo», taglia corto Luigi Spina, presidente dei titolari dei box.
L'SOS Spiega il direttore, Ignazio Leo: «Il pericolo è rientrato, ce l'hanno assicurato i vigili del fuoco e gli ingegneri del Comune. Sabato si lavorerà regolarmente e lunedì saranno fatti altri controlli. Purtroppo il punto del cedimento non aveva dato segni premonitori, indicazioni a differenza di altre zone dove si è intervenuti con la manutenzione». Tra i molti clienti, ieri mattina, c'era molta curiosità. Qualcuno, carico di sacchetti, ha saputo del crollo dal web. Ma non ha rinunciato alla sacra scorta di frutta e gamberoni. «E pensare che appena ieri mattina mi sono servito in questa corsia», ricorda Sandro Seruis. «Bellissime vetrine», esordisce la signora Martini, appena arrivata da Torino, prima di scorgere la ragnatela penzolante dal soffitto, «peccato, l'igiene in un mercato alimentare è fondamentale».
RIAPRE Sono le 11.30, via le transenne. Sguardi sospettosi. Anche la copertura al sottopiano, tra orate e profumo di fritto misto, è sotto osservazione. «Era scontato che accadesse, prima o poi», commenta Nicola Marongiu, in attesa del suo turno, «il caseggiato è vecchio, spesso lo trovo sporco». Così Isabella Muntoni: «È disordinato, sporco, mal refrigerato».
Andrea Piras
Clara Mulas