Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cacip, scontro in assemblea

Fonte: L'Unione Sarda
5 agosto 2014

Nulla di fatto ieri al termine del consiglio d'amministrazione, tutto rinviato a giovedì

Nel mirino i membri della commissione che sceglierà il dg


Il consiglio di amministrazione è rimasto sulle proprie posizioni, il membro dissidente pure. Conclusione: la commissione che nominerà il nuovo direttore generale del Cacip dopo il pensionamento di Oscar Serci, in sella per vent'anni, non cambia. Per ora: tutto potrebbe capovolgersi giovedì quando, «vista la delicatezza della situazione», si terrà l'assemblea del Consorzio industriale della provincia, convocata d'urgenza per discutere della «comunicazione dell'ingegnere Camoglio», che aveva contestato gli incarichi, e le «determinazioni conseguenti». Gli stessi punti all'ordine del giorno del cda riunitosi ieri.
Il sospetto, per molti un'evidenza, è che dietro questi attriti si celi uno scontro sul futuro assetto, e le conseguenti scelte, di un ente che governa circa 120 milioni di euro all'anno, detiene il 50 per cento della zona franca e il 100 per cento del Tecnocasic (che fattura oltre 90 milioni di euro) e alle cui decisioni urbanistiche devono sottostare tutti i Comuni circostanti. Ecco perché la poltrona di direttore generale è ambitissima. Ed ecco perché i componenti della commissione (Massimiliano Piras, preside della facoltà di Giurisprudenza, Mario Mossa, dirigente del Comune di Cagliari, Alberto Piras, dirigente dell'assessorato regionale ai Lavori pubblici) sono decisivi: devono indicare il più adatto al ruolo scegliendolo tra i 21 che hanno fatto domanda. Tra questi, l'ex consigliere regionale Chicco Porcu e Mariano Mariani, ex presidente del Parco di Molentargius ed ex commissario di Olbia.
Da qui la decisione di convocare l'assemblea, che sovrintende al cda e della quale fanno parte il commissario della Provincia di Cagliari, i sindaci di Cagliari, Sestu, Elmas, Assemini, Uta, Capoterra e Sarroch e la Camera di commercio. I suoi rappresentanti dovranno decidere se ratificare l'operato del cda, che ieri ha respinto la tesi di Gian Michele Camoglio, rappresentante della Provincia, il quale in una lettera del 30 luglio al presidente Salvatore Mattana aveva sostenuto di essersi trovato davanti a un dato di fatto: «Le scelte» sulla commissione «erano quelle e non si potevano discutere». Sotto accusa, i titoli dei due componenti. Il cda invece ieri ha confermato le nomine, mentre Camoglio non ha insistito sulle dimissioni preannunciate in quella occasione. Ora l'assemblea potrebbe annullare e dichiarare non valido il verbale del cda che nomina la commissione; confermare le decisioni; chiedere al cda di annullare la selezione e bandirne un'altra.
An. M.