Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Intorno al Porto canale i terreni sono pubblici»

Fonte: L'Unione Sarda
31 luglio 2014

Ricorso in Cassazione dell'avvocatura dello Stato contro il Cacip 


Un doppio ricorso giudiziario per tornare in possesso dei 178 ettari intorno al Porto canale sui quali è prevista la realizzazione di insediamenti industriali e commerciali in parte già edificati. È l'iniziativa assunta dall'avvocatura generale dello Stato per conto di ministero dei Trasporti e dell'Economia, Capitaneria di porto, Autorità portuale e Agenzia del demanio contro Cacip, Regione, sette Comuni (compresa Cagliari) e le quattro aziende private di trasporto merci che in passato avevano acquistato sette ettari di terreno: appezzamenti che il Consorzio industriale della provincia aveva messo in vendita nel Duemila e che però il Tar nel 2012 aveva dichiarato essere di proprietà pubblica, vanificando le compravendite già concluse.
Lo scorso gennaio tuttavia il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione stabilendo che i lotti non erano demaniali ma del Cacip e che dunque potevano essere ceduti. Contro questa sentenza l'avvocatura generale lo scorso 25 e 26 luglio ha depositato due ricorsi, all'apparenza in contrastanti tra loro. Il primo è “per giurisdizione”: si sostiene in pratica che la competenza a trattare il caso fin dall'origine non sarebbe stata del giudice amministrativo ma di quello ordinario. Il secondo invece si rivolge allo stesso Consiglio di Stato chiedendo la revoca della decisione presa sette mesi fa. Se la Corte suprema dovesse accogliere la prima richiesta, la causa ricomincerebbe da capo davanti al giudice ordinario; se facesse propria la seconda, il procedimento resterebbe incardinato davanti all'autorità giudiziaria amministrativa. Se i ricorsi fossero respinti, la decisione di gennaio diventerebbe definitiva.
Sarebbe in questo caso l'ultimo passo di una vicenda che ha visto nel 1996 la conclusione dei lavori di realizzazione del porto industriale e nel 2010 l'intervento col quale l'Agenzia del Demanio, varando una quinta delimitazione, aveva stabilito che i 178 ettari non fossero del Cacip ma pubblici e che dunque gli atti di compravendita stipulati sino a quel momento con le aziende sarde di trasporto merci Fradelloni Trasporti, Nuova Saci (poi finita in liquidazione) e Cincotta srl e il gruppo ligure Grendi fossero nulli. Cacip e privati avevano fatto ricorso al Tar, che nel 2012 aveva respinto le loro richieste. Sette mesi fa invece il Consiglio di Stato aveva ribaltato la decisione. Ora i due nuovi ricorsi.
An. M.