Rassegna Stampa

web SardegnaOggi.it

Cagliari, sì al campus universitario ma la Casa dello Studente va verso la vendita

Fonte: web SardegnaOggi.it
22 luglio 2014

 

 

Cagliari, sì al campus universitario ma la Casa dello Studente va verso la vendita
Il Consiglio comunale approva il progetto del campus in viale La Playa ma chiede di eliminare una Casa dello Studente: “In via Roma di nuovo un hotel”.



CAGLIARI - Un passo da una parte, uno dall’altra. Il Consiglio comunale dieci giorni fa ha dato il via libera alla ratifica dell’accordo di programma con Ersu e Università per la costruzione di un campus universitario in viale La Playa. Nelle aree della Ex Sem le vecchie strutture verranno riqualificate in modo da poter ospitare, quando l’opera sarà completata, 500 posti letto oltre a biblioteche, spazi ricreativi, una palestra ed una mensa da 250 posti. L’inizio dei lavori del primo blocco da 240 posti letto (il bando di gara per i restanti deve ancora essere pubblicato) è previsto per il 2015 e le previsioni dicono che non si concluderanno prima del 2017.

Nel frattempo gli studenti fuori sede dell’Università di Cagliari dovranno fare i conti con il solito problema, la mancanza di un numero di alloggi sufficiente, che in futuro non verrà risolto nemmeno con il nuovo campus. Quest’anno, stando al bando pubblicato a ottobre dall’Ersu, l’offerta complessiva ammonta a 719 posti letto suddivisi in quattro case dello studente (via Biasi, via Businco, via Montesanto e via Trentino) e tre appartamenti in via Sassari a fronte però di una richiesta di alloggi che varia di anno in anno: nel 2009 le domande furono 1594, nel 2013 invece 784 (a fronte però di 851 posti), mentre quest’anno i beneficiari risultano essere 759 oltre gli esclusi che hanno presentato domanda e per vari motivi sono stati respinti (252). Da alcuni anni inoltre si è aggiunta la grana della Casa dello Studente in via Roma (47 camere doppie e 50 singole), chiusa a causa di problemi agli impianti tecnologici. I disagi nel 2012 avevano costretto l’Ersu ad accordarsi (e spendere soldi) con la Diocesi per trasferire gli studenti rimasti senza stanza nel college Sant’Efisio: una soluzione tampone che non risolve il problema.

Tanto meno, probabilmente, contribuirà a risolverlo un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale con il quale si chiede al sindaco di “avviare una pronta interlocuzione con l’Ersu tesa a riaprire l’ex Hotel Moderno (l’attuale casa dello studente in via Roma. ndr) con una destinazione pubblica; non escludendo - si legge nel testo - ma favorendo anche la ripresa dell’attività turistica e ricettiva attraverso accordi con privati e il ricorso alla finanza di progetto e ad accordi di programma”.

Venerdì inoltre, durante la presentazione dell’anno accademico 2014/2015 il neo presidente dell’Ersu Luca Funedda, non ha saputo dare una data certa per la riapertura e ha ammesso che l’ipotesi di vendita è tenuta in considerazione: "Impossibile dire una data, la struttura di via Roma è fragile, non è in buone condizioni, sono subentrate criticità negli impianti. Finora sono stati spesi 835mila euro. Venderla? Valuteremo tutte le ipotesi che si possono mettere in campo".

Perchè invece non cercare di sistemare l’edificio? A pensarla così è più di un consigliere del centrosinistra, primo fra tutti Matteo Lecis Cocco Ortu che assieme a Marco Murgia (Pd) non ha appoggiato il documento approvato in Aula: “Non credo affatto - ha scritto nel suo blog - che quando tra cinque anni avremo il ‘campus’ di viale La Playa saranno risolti i problemi della residenzialità studentesca”.

Facendo i conti della serva e supponendo che l’ex hotel Moderno (l’immobile nel bilancio Ersu ha un valore contabile di 4 milioni 364 mila euro) torni ad ospitare i turisti, Cagliari quando avrà il campus potrà offrire ai fuori sede (circa metà della popolazione studentesca) 1219 posti letto invece di 1363. Conclude Lecis Cocco Ortu: “Ancora meno credo sia una buona idea quella di rinunciare a quella posta nel cuore della città, che negli anni 90 ha contribuito a riqualificare un’area centrale come quella dei portici di via Roma davanti alla stazione, che sono tornati a vivere e ad essere sicuri”.