Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Scuola civica di musica, 230 mila euro di spese illecite»

Fonte: L'Unione Sarda
14 luglio 2014


CORTE DEI CONTI. La Procura contro cda e dirigenti. Gli avvocati: tutto in regola

 


I sei contratti di lavoro deliberati dal cda della Scuola civica di musica nel gennaio 2011 presentavano «evidenti profili di illiceità» essendo stati «disattesi i limiti e i presupposti» di legge «per l'efficienza della spesa e l'economicità» che un ente pubblico deve perseguire. Gli incarichi, in scadenza nel 2016 (quelli del direttore artistico e del suo vice arrivavano al 2021), nessun vantaggio avevano dato all'istituzione: chi pensava all'archivio aveva lasciato «un'estrema confusione» e provocato un costo per il Comune, che aveva dovuto ricostruire gli aspetti contabili richiesti dagli inquirenti una volta aperta l'istruttoria; gli altri «non erano stati assunti con un bando pubblico»; il direttore amministrativo era un funzionario comunale in pensione e non poteva avere l'incarico.
Insomma: secondo il pm della Corte dei conti Mauro Murtas, autore ieri in aula di questa ricostruzione (resa in sintesi), chi ha guidato la Scuola ha fatto «scelte illecite» e, senza quel «disordine documentale», la richiesta di risarcimento presentata a Maurizio Porcelli (presidente del cda), al consigliere Giorgio Baggiani, al direttore artistico Luigi Puddu e a quello amministrativo Sergio Manca (l'ex funzionario del Comune in pensione dal 2001 e sotto contratto con l'ente sino al 2011 per 3.600 euro all'anno) sarebbe stata «anche maggiore», potendo risalire al periodo precedente al 2007. Invece il danno erariale è pari a «229.923,38 euro» da dividere in quattro. Richiesta di proscioglimento invece per il consigliere Marco Ravasio dopo l'analoga iniziativa nella parallela inchiesta penale per abuso d'ufficio e falso (lui non aveva firmato l'ok ai contratti).
Diversa la tesi degli avvocati difensori Rosalia Bizzarro e Valentina Sanna. Bizzarro ha spiegato che grazie al lavoro delle persone sotto accusa, in ufficio «dal lunedì al sabato dalle 9 alle 23» e spesso anche «nei festivi e di notti», la Scuola era arrivata a «1.300 iscritti». Necessaria la «flessibilità» dei contratti, legata al numero di studenti, e gli stipendi erano «decisamente inferiori a quelli che avrebbero percepito con forme di lavoro diverse». Il Comune «era sempre informato», tanto che il personale era stato usato «sino al dicembre 2013». Sanna ha detto che Manca e il cda «valutavano di anno in anno come gestire i modesti finanziamenti per coprire le spese. Servivano persone che facessero la loro parte, accontentandosi». Il Comune aveva ottenuto «solo vantaggi» da Manca il quale «fu nominato per l'onestà e la preparazione: gli fu chiesta una cortesia. Ha lavorato per passione e comunque solo in seguito alla delibera del cda». La Corte si è riservata la decisione.
Andrea Manunza