Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sotto il sole di Giorgino

Fonte: L'Unione Sarda
30 giugno 2014


Un arenile dimenticato dal Comune ma prediletto da molti bagnanti

 

Domenica in spiaggia tra gli ostinati di Sa Scafa



 

«Figli? Eccoli». Come dargli torto, visto l'affettuosità che dispensano. Peccato però che quei chiassosi «bambocci» che zampettano tra la battigia e l'ombrellone altro non siano che cinque meticci dalle zampe così corte da costringere il torace a tracciare la sabbia.
Giorgino, mezzogiorno e tre quarti. Il Poetto è maledettamente lontano, da queste parti, è non solo geograficamente. È distante nei pensieri di chi ha scelto gli otto chilometri di spiaggia non certo limpidissimo come arenile principe per trascorrere una domenica mattina. E magari anche l'intera estate.
LA LIBERTÀ «Dall'altra parte per i cani è off limits, eppoi il chiasso, la difficoltà di trovar parcheggio in fretta». Pierpaolo Meloni e la sua compagna polacca, Agnese, hanno il branco da accudire. «Qui si sta bene, possiamo farli correre e sguazzare senza problemi. Siamo ad un passo da Uta, dove abitiamo, e non dobbiamo gironzolare a vuoto per trovare una piazzola libera per la macchina».
Certo, la spiaggia che fu dei cagliaritani non gode di buona salute, sottoposta com'è all'erosione, alla sporcizia abbandonata sulla sabbia e la statale, anche dai rifiuti scaricati dalle navi che sciroccate e libecciate riversano sulla terraferma. C'è l'altra Cagliari, a Giorgino.
LA TRADIZIONE C'è davvero un altro popolo, quello che sembra aver firmato un patto di ferro con questo litorale che fu magari dei genitori e prima ancora dei nonni. «Mai persa un'estate, macché Poetto», taglia corto Giorgio Sanna. «Certo, oggi non è bellissimo cun custu bentu . Ma che vuole, almeno non devo bisticciare per un pezzo di spiaggia». Pensieri simili qualche chilometro più avanti, quasi a ridosso del pontile industriale che traccia il confine tra il territorio comunale di Cagliari e quello di Capoterra, dove l'arenile ha conquistato, in questi anni, un bel po' della sabbia strappata dalle mareggiate ad altri tratti di costa. Di ombrelloni, qui, ce ne sono diversi. Marco Rossi, dipendente Tecnocasic, e sua moglie si sono lasciati alle spalle la loro casa di Is Mirrionis qualche ora prima. «Guardi, qui si sta bene, mica siamo attaccati come al Poetto. L'unico inconveniente è lo stato di abbandono in cui versa questo litorale. Sporcizia, erbacce. Certo tutto questo non invoglia a fermarsi, ma almeno non c'è ressa. Qualche ora e poi si torna a casa. Magari prima o poi decideranno di intervenire per rendere piacevole anche questa spiaggia».
IL SOGNO Una speranza per tanti, per i bagnanti di Giorgino che vorrebbero poter scegliere dove trascorrere una giornata di mare senza convivere per forza con i sacchi di spazzatura e un arenile non certo pulitissimo. Gianfranco Argiolas, piastrellista, e Maria Rita Piga vivono nel cuore di San Michele, in piazza Medaglia miracolosa. Con il loro figlio più piccolo hanno deciso di raggiungere Giorgino. «L'altro è al Poetto con gli amici», dicono. «Noi preferiamo star qui, lontano dalla bolgia, senza il rischio che qualcuno si sdrai sopra il tuo asciugamano. Perché poi girare per riuscire a trovare un parcheggio se poi devi stare in spiaggia una mattina, appena qualche ora».
LA DELUSIONE Ci sono finiti per caso e quasi giurano di non rimetterci piede Luciano Casu e sua moglie, entrambi di Sanluri. Siano venuti a Cagliari a trovare nostra figlia che fa il medico, avevamo una mattina libera e siamo venuti al mare. In effetti non abbiamo scelto la spiaggia migliore, è piena di immondezza, sporca e il vento non ci sta venendo incontro. Meglio l'Oristanese».
Andrea Piras