Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Zeman, stadio e tifosi: Giulini lancia la sfida

Fonte: L'Unione Sarda
23 giugno 2014

LA PRESENTAZIONE. Il presidente: grazie Cellino, adesso tocca a me

«Già a 10 anni sognavo di comprare il Cagliari»  

Fabiano Gaggini

Un predestinato se è vero che già a 10 anni diceva di voler diventare il presidente del Cagliari. Glielo ha ricordato ieri mattina Alessandro Marino, ai tempi suo compagno di classe (e oggi amministratore delegato della Fluorsid) prima di entrare nella sala riunioni del T-Hotel, location scelta da Tommaso Giulini per presentarsi ufficialmente al mondo del calcio, il passo successivo, il più suggestivo e atteso, dopo l'acquisizione di tutte le quote del club e il primo Cda.
AZIENDA FAMIGLIA Ai suoi fianchi, dietro la scrivania, ci sono il direttore sportivo Francesco Marroccu (torna in rossoblù dopo un anno al Beira-Mar, in Portogallo) e il capitano Daniele Conti (ha rinnovato per un'altra stagione). Passato e futuro s'intrecciano in questo momento storico. È l'inizio di una nuova era, s'intuisce dalle parole, dai toni, dall'atmosfera che si respira, dalle scelte. Non più un uomo solo al comando, questo è un gioco di «squadra», anzi di «famiglia», come puntualizza il 37enne imprenditore milanese. «Così è sempre stato nella mia azienda, e così dovrà essere nel Cagliari». Su il sipario: «Ho realizzato un sogno e sono emozionato, lo ammetto. È iniziata una nuova ed entusiasmante avventura, spero lo sia per tutti i tifosi e per la Sardegna in generale».
I TIFOSI La passione ora è una missione. «Io mi sento un semplice gestore che ha l'onore di essere il presidente di questa società che è soprattutto dei tifosi», chiarisce subito prendendo spunto da una frase che ripeteva spesso il suo padrino Massimo Moratti all'Inter nella quale Giulini ha fatto parte del Consiglio d'amministrazione (dal 2006 al 2013).
MASSIMO CELLINO Dopo 22 anni sotto la guida (spesso spericolata ma vincente per una realtà come quella rossoblù) comincia una nuova era. «Sapevo che avrei acquistato il Cagliari sin da quando è iniziata la trattativa, il 29 gennaio. Ho avuto un interlocutore corretto, sempre. Insieme abbiamo deciso di rivederci una volta ottenuta la salvezza, a marzo siamo entrati così nello specifico e abbiamo accelerato». Il filo è ancora sottile. «I 22 anni di Massimo Cellino sono stati fantastici considerate anche le difficoltà. Spero tra 22 anni di aver ottenuto gli stessi risultati, o magari qualcosa in più». Il testimone è pesante, pesantissimo, anche per questo Giulini rivela il consiglio («di cui farò tesoro») che gli ha dato il suo predecessore al momento della firma: «Non si deve avere paura della retrocessione sul campo, ma di quella finanziaria. A lui non è mai successo e vi posso garantire che non capiterà neanche a me».
RIVOLUZIONE ZEMAN Nuovo giro, nuova corsa. E nessuna rifondazione. «Piuttosto crescita e continuità». Anche se la scelta Zeman (contratto di un anno con opzione per il secondo) è una spallata. Giulini ha voluto mettere il tecnico boemo al centro del progetto prima ancora di comprare il Cagliari. «E il mister si è messo a disposizione della società, c'è già una rosa importante e lui vuole farla crescere». Ora Giulini sposta il mirino e prova a trattenere Astori. «Lui e Rossettini formano la coppia di centrali difensivi più forte in Italia, tra l'altro sono due ragazzi intelligenti che riuscirebbero ad adattarsi a questa rivoluzione tattica. Spero pertanto che il Cagliari di Zeman nasca da questa coppia». Dopo il rinnovo di Conti, restano in sospeso le posizioni di Andrea Cossu, Nenè e Vlada Avramov (i tre rossoblù in scadenza). A proposito del serbo e del ruolo del portiere in generale nel gioco di Zeman, Giulini liquida la questione con una battuta: «Ho chiesto al direttore di prendere due portieri forti, e comunque il mister li valorizzerà».
IL SANT'ELIA Capitolo stadio, è il più spinoso, ma qualcosa già si muove. «A luglio inizieremo i lavori per i 12 mila posti. Poi valuteremo se già per il prossimo campionato si potrà arrivare a 16 mila». Molto dipenderà dal Comune. «Stiamo parlando di una spesa importante che non vogliamo supportare sino a quando non verrà allungata la concessione, al momento annuale. Ne ho già parlato con il sindaco il quale mi è sembrato disponibile», fa sapere Giulini, rimasto colpito dall'intera area soggetta a riqualificazione. «Anche lo stadio deve far parte del nuovo progetto Sant'Elia. Parleremo poi con la Regione. E combatteremo per trovare investitori». Palla al centro, la partita ora può ricominciare.
FabianoGaggini