Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Da Leopardi a Bersani quando la metafora è un'arte

Fonte: L'Unione Sarda
20 giugno 2014


Convegno Si apre oggi a Cagliari la quattro giorni internazionale sulla figura retorica 


 

I l poeta Giacomo Leopardi nel suo celeberrimo ultimo verso de “L'infinito”«...e il naufragar mi è dolce in questo mare» ha riassunto, con una metafora, la filosofia di un'esistenza. L'ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani, profeta del sermo humilis , attingendo invece al mondo operoso delle botteghe, «facciam l'amalgama», o delle osterie, «siamo rimasti con il due in mano», fino all'immaginifico «smacchiamo il giaguaro», l'ha utilizzata per avvicinare il linguaggio politico a quello della gente comune. Oriana Fallaci, giornalista e scrittrice, conosceva bene i meccanismi per catturare la curiosità di un lettore o di un interlocutore: «Risponderò in stile minigonna, cioè in modo abbastanza lungo da coprire l'argomento, e abbastanza breve da renderlo interessante».
Non utilizzare la regina delle figure retoriche sembra impossibile. E proprio nei giorni scorsi il poeta e filosofo Guido Ceronetti se ne lamentava, sostenendo che l'uso eccessivo di “rimboccarsi le maniche” (per esempio) altro non è che il frutto di una lingua sempre più povera.
È così? Lo sapremo presto. Cagliari sarà da oggi e fino a martedì, capitale mondiale della metafora. La facoltà di Studi Umanistici ospita la decima conferenza internazionale dell'Association for Researching and Applying Metaphor (RaAM), alla quale prendono parte centinaia di esperti ricercatori e linguisti e le voci più autorevoli in tema di Linguaggio, Comunicazione, Scienza e Formazione in arrivo da 36 paesi. La RaAM accoglie scienziati di diversi approcci teorici che studiano la metafora e la metonimia (altra figura retorica) in diverse forme di espressione e nei diversi ambiti di impiego nella società (educativo, politico, commerciale, artistico).
Dopo New York, Copenhagen, Tilburg (Olanda), Manouba (Tunisia), Parigi, Leeds (UK), Càceres (Spagna), Amsterdam, Lancaster (UK), per il 2014 è la volta di Cagliari, candidata a essere capitale della cultura europea per il 2019. Il convegno, patrocinato dal Comune, è promosso in collaborazione con “Linguisticamente” e col dipartimento di Pedagogia, filosofia e psicologia e lo staff del corso di laurea in Scienze della Comunicazione: Elisabetta Gola, docente di Teoria dei Linguaggi e direttore del master dei prodotti e servizi per la comunicazione; Francesca Ervas, docente di Pragmatica cognitiva; Maria Grazia Rossi, dottore di ricerca in Scienze cognitive, tutor e ricercatrice; Valentina Favrin, dottore di ricerca in Storia, filosofia e didattica delle scienze e manager didattico.
Cinque le sessioni parallele nelle aule di via Trentino: ogni giornata si aprirà con una sessione plenaria sui tre temi principali della conferenza: “Metafora e comunicazione”; “Metafora e scienza”; “Metafora e formazione”. Tra i relatori Gerard Steen (Università di Amsterdam, Olanda), uno dei linguisti che hanno scritto alcuni tra i più importanti lavori sulla metafora; Silvano Tagliagambe, filosofo, esperto di linguaggio (Università di Pavia); Luca Guzzardi per metafora e scienza (Università degli Studi di Pavia); Graham Low, una delle voci più autorevoli in tema di linguaggio nel settore education (University of York, United Kingdom).
Nell'aula Specchi verrà allestita l'esibizione dei posters che verranno discussi domenica dalle 11 alle 13. Martedì un post-workshop sul tema “Dalla cognizione incarnata al discorso” cui parteciperanno tra gli altri Janett Littlemore (University of Birmingham, UK), Gerard Steen e Ray Gibbs (University of California, Santa Cruz), uno dei pionieri degli studi sulla metafora in ambito psicologico.
La metafora, dal greco metaphorá (trasferimento), altro non è che un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di due parole o di segmenti. Il primo a identificarla e a definirla è stato Aristotele. Quel detto la “vecchiaia è il tramonto della vita” è suo.
Caterina Pinna