Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il prefetto: «Cagliari è tranquilla»

Fonte: La Nuova Sardegna
16 gennaio 2009

VENERDÌ, 16 GENNAIO 2009

Pagina 1 - Cagliari

Nel bilancio sull’ordine pubblico sono in calo furti e rapine ma crescono gli incendi delle autovetture 



Più operatori in strada, Sant’Avendrace avrà la sua Volante




ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Cagliari è una città tranquilla, i problemi irrisolti restano gli incendi delle auto, l’eroina che ha ripreso a circolare, la cocaina che è molto più usata di qualche anno fa. Le rapine al negoziante sono diminuite e nel periodo di Natale ha funzionato la cintura di sicurezza messa attorno alla città: tanti operatori delle forze dell’ordine, ma non sparpagliati a caso bensì con un’oculata regia studiata al tavolo provinciale per l’ordine pubblico. Il saldo anticriminalità è positivo e ieri mattina il prefetto Salvatore Gullotta ha tenuto una conferenza stampa con i responsabili provinciali di polizia, carabinieri, guardia di finanza e capitaneria di porto, tranne quest’ultimo quasi tutti arrivati in città da pochi mesi. La prevenzione, vale a dire un capillare «controllo del territorio», secondo il prefetto ha funzionato.
Gli operatori di polizia si sono organizzati per stare di più sulla strada. Ma sono state riviste anche le antiche separatezze fra apparati a favore di una collaborazione che significa lavorare assieme e scambiarsi le informazioni senza ritardo. Il risultato è che i due comandanti «ultimi arrivati» a Cagliari hanno incontrato un clima favorevole e un «modello coordinamentale che non è frequente». L’integrazione, insomma, funziona anche in questo campo non al riparo, d’altronde, dai problemi economici che affliggono gli uffici statali e che quindi guadagnano dalla cosiddetta ottimizzazione dei servizi. Il questore Salvatore Mulas è arrivato in estate col treno in corsa: prima il Papa e poi l’alluvione del 22 ottobre hanno impegnato la questura, ma la rimoduluzione del servizio verso la prevenzione s’è fatta e basta. «Nelle 24 ore 4, 5 Volanti pattugliano la città, da oggi il commissariato di Sant’Avendrace sarà reso operativo e almeno due volte la settimana il Reparto mobile dedica personale al controllo del territorio». Qualche numero: in 4 mesi (del 2008) sono stati controllati 54 locali a fronte dei 50 in tutto l’arco del 2007, 16 sono stati chiusi sulla base dell’articolo 100 del testo unico di pubblica sicurezza (tenevano videopoker non denunciati, disordini ecc.). Rispetto al 2007: il 30 per cento di arresti in più, il 30 per cento di controlli sulle persone, in più. Il comandante provinciale dei carabinieri, Michele Sirimarco: «I risultati positivi per l’ordine pubblico di cui stiamo parlando si sono potuti raggiungere per la capacità di lavorare assieme. Nel periodo di Natale si è operato con un servizio integrati dalle polizie municipale (Cagliari, ma anche Quartu, Monserrato, Selargius). Sono diminuiti sensibilmente furti e rapine in un periodo in cui la congiuntura economica, rispetto al 2007, era notevolmente peggiorata». Un periodo a rischio, insomma, quello natalizio, trascorso invece in modo quasi indolore (sul fronte della piccola criminalità). Un paio di dati: le rapine attorno a Natale sono state 18 nel 2007 e solo 3 fra il 15 dicembre 2008 e il 10 gennaio 2009. Gli incendi restano una nota nevralgica: sono diminuiti i fuochi dolosi in generale, ma aumentati, seppure di poco, quelli di autovetture. La guardia di finanza è entrata nella rete della collaborazione in favore della prevenzione sul territorio. Il campo di elezione sono i reati finanziari, ma c’è una costante «integrazione del dispositivo territoriale». Soprattutto tra porto e aeroporto corrieri della droga e importatori di merci contraffatte incontrano le fiamme gialle: «Qui a Cagliari sono potuto tornare alle attività operative - annotava ieri il comandante provinciale Francesco Bucarelli - e ho trovato un clima di lavoro eccezionale. Sull’attività operativa, grazie a una riorganizzazione di alcuni uffici, abbiamo potuto dirottare il 5 per cento di personale in più». Il lavoro è esploso quando il porto canale ha ritrovato la vitalità perduta: materiali contraffatti provenienti soprattutto dall’Estremo Oriente sono stati intercettati. Nella contraffazione delle merci è saltata fuori una novità: tre laboratori clandestini. Il comandante Giuliano Martinez per la guardia costiera: la prevenzione ha funzionato e i soccorsi sono diminuiti del 50 per cento; nel controllo dell’immigrazione clandestina interventi tempestivi e non ci sono stati morti e feriti. Poi, 15 mila locali sono stati setacciati, con un occhio particolare a quelli etnici: è cominciato il fenomeno dell’importazione di pesce qui sconosciuto, meno pregiato, ma rivenduto come se fosse stato pescato nelle nostre acque. Infine: il centro di accoglienza clandestini forse diventerà un centro per la loro identificazione. Finiranno così le soste forzate causa di risse.