Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il segreto di Elisa «L'interpretazione nasce dalla ricerca di un suono preciso»

Fonte: L'Unione Sarda
5 giugno 2014


Classica

 


I l grande fascino del pianoforte? Sta forse negli infiniti colori che, muovendo dal bianco e nero dei suoi tasti, riesce a rievocare. Interprete di alcune significative pagine ad esso dedicate sarà, questa sera alle 20.30 al MiniMax, per la Stagione Concertistica degli Amici della Musica di Cagliari, Elisa D'Auria. Astro nascente del panorama pianistico, reduce da un'esperienza alla Carnegie Hall di New York. Vincitrice di importanti concorsi internazionali.
Una carriera, iniziata dai cinque anni di età. «Il mio rapporto con il pianoforte è totalizzante. Non potrei immaginare una vita senza», racconta Elisa D'Auria. Per questa prima volta a Cagliari eseguirà un programma vario ed articolato. «Ho pensato di accontentare gusti differenti. Dallo Scarlatti, autore che porto nel cuore, delle Sonate in Sol maggiore K. 470 e in mi minore K. 394, alla Sonata in La maggiore n. 28 op. 101 di Beethoven. Un evidente progresso nella scrittura e nel linguaggio. Si proseguirà con il repertorio romantico, di grande impatto emotivo e più confacente alla mia indole», ci spiega. Repertorio romantico del celebre Isolden Liebestod di Wagner-Liszt, della Légende n. 2 - St. Saint François de Paule marchant sur les flots, di Liszt, e del capolavoro Polonaise-Fantaisie op. 61, di Chopin. «Costruire l'interpretazione di ogni pezzo cominciando dalla ricerca del suono», questo l'insegnamento di cui fa tesoro.
Luisa Sclocchis