Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ultimo giorno della presidenza Cellino

Fonte: La Nuova Sardegna
5 giugno 2014

Silvestrone annuncia: «È tutto fatto, domani le firme e il Cagliari sarà nostro». Ma i compratori sono ancora senza nome


di Roberto Muretto w

CAGLIARI Adesso il Fondo americano non ha più alibi. Prima di firmare il contratto per acquistare il Cagliari Calcio e versare la caparra, voleva la certezza che il Cagliari potesse giocare al Sant’Elia il prossimo campionato. Ieri la Commissione competente ha dato il via libera e cancellato i dubbi. La palla passa alla misteriosa cordata di investitori a stelle e strisce, rappresentati dall’emissario Luca Silvestrone, che ieri si è limitato a una breve dichiarazione: «Eravamo fiduciosi sulla decisione finale e sapevamo che si trattava di una formalità. I consulenti delle parti sono in contatto e stanno predisponendo le carte per stabilire le modalità del passaggio di consegne. Siamo pronti a chiudere l’operazione». Giù la maschera. Parole che inducono a pensare a una trattativa in dirittura d’arrivo. Ma i dubbi restano perchè chi ci sia dietro il fantomatico Fondo resta un mistero. Perchè tutta questa riservatezza? E perchè i continui rinvii? Prima è stato annunciato che una volta avuto l’ok dello stadio, il giorno dopo gli investitori sarebbero sbarcati in Sardegna, adesso la firma sul contratto di acquisto del club è slittata a domani. «Un problema di fuso orario», ha precisato Silvestrone. Più passano le ore, più i dubbi aumentano. E i compratori hanno assunto un atteggiamento che non aiuta a fare chiarezza. L’anticipo. Massimo Cellino nei giorni scorsi è stato chiaro: 10 milioni entro mercoledì o mi tengo il Cagliari. Ieri, fino a tarda sera, non era stata eseguita nessuna transazione a favore del patron rossoblù. Un altro indizio che aggiunge incertezza. Il presidente ha un carattere bizzarro, non ci sarebbe da meravigliarsi se da un momento all’altro decidesse di chiudere il discorso con gli americani e magari riaprirlo con la Fluorsid. Giulini alla finestra. Il proprietario dell’azienda leader nella lavorazione del fluoro, non ha del tutto tirato i remi in barca. Sarebbe pronto a rilanciare l’offerta, arrivando a 45-50 milioni (pare con l’aiuto di un socio, c’è chi azzarda il nome di Massimo Moratti, col quale ha già collaborato all’Inter). Ma a una condizione: l’affare deve essere concluso nel giro di pochi giorni, altrimenti non se ne fa nulla. Al momento è solo un’ipotesi ma se il gruppo americano non mantiene le promesse, si potrebbero creare le condizioni per mettere fine alla telenovela. Il nodo. Il Fondo degli States ha legato l’acquisto del Cagliari Calcio alla realizzazione del nuovo stadio. Ma su questo fronte, al momento, non ci sono certezze. Il sindaco è stato disarmante: «Sapere con chi dobbiamo avere a che fare non è una mia esigenza, è un obbligo di legge. Il Comune non fa convenzioni o accordi a scatola chiusa». Tradotto: finchè gli investitori non si presentano e danno garanzie, il progetto resta bello, interessante, ma non avrà mai l’ok. I tempi non saranno brevi. L’iter prevede prima un passaggio in giunta, poi in commissione e infine in consiglio comunale. Organismo a cui spetta l’ultima parola. E l’opposizione, ma anche qualcuno della maggioranza, già affila le armi. Che sia questo il motivo per cui il Fondo sta tirando il freno a mano? Il tempo è quasi scaduto, ancora un paio di giorni e cadranno tutti i veli. Avranno ragione quanti sostengono che è tutto un bluff? Oppure Luca Silvestrone si prenderà una rivincita?