Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le fontane-fantasma: nelle vasche solo sporcizia

Fonte: L'Unione Sarda
28 maggio 2014

Davanti al Palazzo di giustizia zampilli d'acqua fermi da mesi


Cocker nero a pochi passi dalla panchina e sguardo dritto verso la fontana fantasma: «Nemmeno mi ricordo l'ultima volta che l'ho vista in funzione. È passato troppo tempo, forse due anni». Il tono è un po' sarcastico, ma la polemica di Franco Zuddas è decisamente reale. I cinque zampilli nella piazza alla destra del Palazzo di giustizia sono fermi da tempo. Troppo per non indignare i frequentatori della zona.
Il muretto è semi-scrostato, l'acqua torbida ma non abbastanza da nascondere allo sguardo di cagliaritani e turisti cartacce e sporcizia d'ogni tipo. Il tappeto di fiorellini color glicine sparsi sui lastroni è carino da vedere, e anche le aiuole ben recintate sono gradevoli, ma non bastano per attenuare i malumori dei presenti. «È uno schifo, non è possibile che la piazza sia sempre così trascurata», si sfoga Dario Podda. «La colpa è del Comune, fa le cose e poi le abbandona».
Pochi metri più avanti la scena non cambia. In sottofondo ci sono le note piacevoli della fisarmonica suonata da un ambulante. E poi ce n'è una stonata: anche nella piazzetta alla sinistra del Tribunale i giochi d'acqua si vedono solo se ci si arma di una buona dose d'immaginazione. Pure qui la fontana è all'asciutto.
«Peccato, potrebbe essere un angolo gradevole e con un po' di verde tra macchine e palazzi», osserva Francesca Acciaro. Giornale tra le mani e tentativo non riuscito di proteggersi dal sole sotto l'ombra di una palma: «Abito in zona, vengo qui ogni giorno. È ferma da almeno sei mesi», protesta Anna Pili, 63 anni. «Oltretutto attorno è sempre sporco, di manutenzione qui non ne fanno mai», aggiunge Carlo Carta.
A mezza mattina compare il camioncino bianco di un operaio. «C'erano i motori guasti», spiega senza dilungarsi nei dettagli. «Li abbiamo sostituiti, adesso procederemo con la pulizia e subito dopo entrambe le fontane rientreranno il funzione», annuncia. Sui tempi non regala troppe certezze. «Al massimo entro quindici giorni, salvo imprevisti». Ma chi le piazze incriminate le frequenta da tempo non si fa troppe speranze. Neanche Zuddas: «Si guastano periodicamente, le aggiustano e poi si rifermano. Ormai le volte che sono fuori uso superano i giorni di funzionamento».
Sara Marci