Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Tasi Ecco il nuovo tributo:

Fonte: L'Unione Sarda
27 maggio 2014

 

il 15% grava sugli inquilini Se per la Tari il calcolo lo fa il Comune e per l'Imu c'è il precedente dell'anno scorso, la grande novità (e la grande paura) per il contribuente si chiama Tasi. La sigla sta per “tributo sui servizi indivisibili”. La Tasi serve cioè a coprire i costi dei servizi indivisibili sostenuti dal Comune: per esempio viabilità, illuminazione pubblica, verde pubblico. Grava sia sui proprietari di case che su chi vive in affitto: in questo caso, il proprietario dovrà pagare l'85 per cento del tributo e l'inquilino il 15. Questa percentuale è stata stabilita dal Comune: lo Stato lasciava libere le amministrazioni di scegliere la quota a carico degli inquilini fra un minimo del 10 e un massimo del 30 per cento.
Come l'Imu, la Tasi va calcolata in autoliquidazione: significa che se ne deve occupare il contribuente.
La base, come avviene per l'Imu, è la rendita catastale. A Cagliari il Comune ha fissato due aliquote: per rendite catastali superiori ai 1.250 euro (pertinenze incluse) si paga il 3,3 per mille senza detrazioni. Al di sotto di quella soglia si paga il 2,8 per mille e si usufruisce di detrazioni: 100 euro più 40 a figlio (fino ai 26 anni e se residente con il nucleo familiare) per rendite inferiori ai 300, 93 euro più 40 a figlio fra i 301 e gli 850 euro di rendita, 93 euro più 25 a figlio per rendite dagli 851 ai 1250 euro. Per le tre fasce sono previsti dei massimali: le detrazioni non potranno superare, rispettivamente, i 420, 413 e 293 euro).
I pagamenti vanno effettuati o con il modulo F/24 o con bollettini di conto corrente postale. Previste due rate: la prima scade il 16 giugno, la seconda il 16 dicembre. (m. n.)