Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Fiera, una società per azioni proiettata sul mare

Fonte: La Nuova Sardegna
13 gennaio 2009

MARTEDÌ, 13 GENNAIO 2009

Pagina 2 - Cagliari



Nuovi scenari dal concorso di idee, dall’estero manifestazioni di interesse verso il quartiere



Nel bando esplicita la richiesta di proposte per il «waterfront»

ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Il 29 gennaio si saprà come la fiera di Cagliari potrà essere collegata al mare senza cadere in contraddizione con il piano regolatore dell’autorità portuale previa intesa col Comune. Altre fiere del mondo, soprattutto quelle dedicate alla nautica e al mare, guardano i padiglioni di Cagliari e si chiedono quanto ci vorrà per superare i 200 metri che separano il cancello della fiera dai pontili di Su Siccu. Lo sguardo non è indiscreto perché, è noto, la fiera sta per cambiare status: da braccio strumentale della Camera di commercio, quindi una sorta di entità pubblica, a società per azioni dove per un po’ di tempo proprietaria sarà ancora la Camera e poi soci potrebbero diventare enti pubblici altri, ma anche banche e fiere, già da tempo convertite in spa in quasi tutta Italia. La data del 29 gennaio segna la scadenza fissata dal bando internazionale di idee «per la riqualificazione della fiera» lanciato nell’autunno scorso con lo scopo di trasformare i padiglioni in un quartiere per gli affari, il turismo e i grandi eventi di tutta la Sardegna. Ambizioso, ma realistico.
Il presidente Gianni Biggio, nell’occasione della rassegna campionaria 2008, aveva promosso un sondaggio fra gli espositori e fra i visitatori: con una messe di dati è arrivata la conferma schiaccianti che «a tutti» la fiera va bene dov’è. Le ipotesi quindi di portarla fuori dalla città e anche di trasferirla in un altro comune non rispondono all’idea che «la gente» ha della fiera. La ricerca è servita per confermare una linea scelta da alcuni anni: quella di rilanciare la fiera lì dove si trova e aprirla alle varie necessità del capoluogo e della Sardegna. Padiglioni e spazi sono datati, le ultime ristrutturazioni risalgono a 15 anni fa, di concerto con la Camera di commercio l’ente strumentale s’è messo a studiare la propria trasformazione. Biggio non da oggi è convinto che per gestire il quartiere ci voglia una società per azioni: è quasi fatta, al momento non c’è fretta di assegnare quote all’esterno, saranno tutte della Camera di commercio e poi «si vedrà quali partecipazioni cercare», spiega il presidente. «Io vedo la partecipazione di Comune, Provincia, Regione - dice ancora - ma vedo anche la possibilità di partnership con enti privati. C’è un forte interesse verso la fiera di Cagliari non soltanto in Italia». Le linee di sviluppo indicate nel concorso di idee sono la fiera, i convegni, i grandi eventi, nel bando è raccomandato l’impegno a tenere conto delle indicazioni dell’autorità portuale e del Comune, ma c’è scritto chiaro che ci si aspetta dai professionisti una proposta di affaccio sul «waterfront». Un’idea per il futuro ancora tutto da inventare perché, nella mappa delle possibilità attuali, questo allungamento della fiera verso il mare risulta escluso. Nella pianificazione delle attività legale al porto, la fiera non c’è e non ci sono contatti tra un mondo e l’altro. In origine, la prima bozza di piano regolatore portuale prevedeva un contatto con la fiera, ma a discapito di quest’ultima: non per promuovere lo sviluppo del quartiere bensì per consegnare nuove aree alle attività nautiche.
Non è grande la striscia di terraferma che separa i padiglioni della fiera dal mare, ma ci sono strade, la passeggiata del lungomare in costruzione e poi varie attività tutte bisognose di ogni centimetro disponibile. Il bando internazionale probabilmente il presidente Biggio non l’ha voluto per caso: se salta fuori una proposta interessante per tutti, non c’è piano che non possa essere rivisto attraverso passaggi in comitato portuale e in consiglio comunale. Una fiera sarda costruita vicino al mare può ben diventare punto di riferimento per la nautica internazionale come prolungamento di altre fortunate fiere non solo italiane. Insomma, la partita è aperta perché si gioca su scenari ancora tutti da disegnare. I primi bozzetti il 29 gennaio.