Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Zedda alla guerra del Lirico

Fonte: L'Unione Sarda
20 maggio 2014


Il sindaco mostra le carte e rivela: nelle precedenti gestioni crediti inesistenti

 

«Cifre gonfiate nella bozza del bilancio di previsione»

 



Da un lato il sindaco invita Mauro Meli a sottoscrivere il contratto, dall'altro il sovrintendente con una diffida formale impone al primo cittadino di firmare entro cinque giorni. Il documento è lo stesso, cambia la cifra: per Massimo Zedda bastano 120.000 euro lordi all'anno, Meli ne pretende altri 60.000 per il ruolo di direttore artistico.
Si fa durissima la guerra sul Teatro lirico cominciata all'indomani della nomina di Meli, votata da Gualtiero Cualbu, Giorgio Baggiani, Maurizio Porcelli e Giovanni Follesa contro il parere di Zedda, Mario Marchetti e Susanna Pasticci. Il sindaco segnala la vicenda-contratto alla Corte dei conti e, l'8 maggio, il pm Mauro Murtas invia la Guardia di finanza con un ordine di esibizione che riguarda: il contratto del sovrintendente, le assunzioni a tempo, le due consulenze (artistica e di marketing), gli scambi col primo cittadino, il bilancio di previsione 2014. E proprio quest'ultimo scatena la bagarre. Sì, perché secondo Zedda i numeri non tornano: non sono 7,5 i milioni di euro stanziati dalla Regione ma 6,350; dal Comune arriveranno 2,2 milioni, duecentomila in meno rispetto a quelli indicati; la Fondazione Banco di Sardegna garantirà 540.000 euro e non 840.000. Il sindaco contesta anche un altro milione e 200.000 euro: stando a una delle bozze di bilancio di previsione presentata al cda del Lirico quei soldi arriveranno dal ministero come premio per l'attivo degli ultimi tre anni. Da Roma arriva una smentita doppia: la cifra non è quella e non è stata neppure stanziata. Ecco perché, secondo il primo cittadino, solo quando i soldi arriveranno si potrà procedere con una variazione al bilancio.
Queste cifre sono solo una parte, pur importante, di una lite che difficilmente si ricomporrà visto che uno dei componenti del cda, Cualbu, continua ad arricchire con carte e documenti l'inchiesta penale per abuso d'ufficio aperta contro Zedda per via della nomina (annullata dal Tar) di Marcella Crivellenti prima di Meli. Intanto il sindaco si rivolge alla magistratura contabile segnalando sospetti sulla nuova gestione. La battaglia si fa pure mediatica e se Cualbu annuncia una conferenza stampa, Zedda gioca d'anticipo e sventola i numeri della sua gestione: dal disastro economico ereditato nel 2011 alla chiusura del 2013 con un leggero attivo. La denuncia è mica tanto velata: fino a tre anni fa dalle gestioni precedenti si trascinavano in bilancio importanti somme alla voce “crediti”. Ebbene: quelli vantati dal Teatro lirico nei confronti del Comune sarebbero «inesistenti». Da un lato ci sarebbe stato solo «l'impegno di un dirigente per un contributo straordinario», dall'altra l'idea annunciata con un'intervista dall'allora presidente della Provincia per «l'ingresso nella fondazione Teatro lirico con 900.000 euro». Ebbene: sia la promessa sia l'intenzione a mezzo stampa sarebbero state inserite in bilancio come crediti, evitando così il commissariamento a un ente che da due anni chiudeva in rosso.
Ma non basta: Zedda indica perfino i biglietti gratis, concessi a un'infinità di persone sulla base di una norma che, però, è stata abrogata nel 1998. Inciderebbero per un milione di euro all'anno e, soprattutto, modificherebbero il rapporto tra spettatori e incassi. Ma questa storia occupa un capitolo a parte.
Maria Francesca Chiappe