Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Canile, duecento storie da raccontare

Fonte: L'Unione Sarda
12 gennaio 2009

Viaggio tra gli ospiti della struttura comunale di via Po che attendono un proprietario

L'attesa triste dei 18 meticci, soli dopo la morte del padrone

C'è anche Nerone, il cane di San Michele. L'anno scorso qualcuno gli ha fatto bere alcolici, ma non è mai diventato aggressivo.
Duecento storie da raccontare. Duecento cagnetti con disavventure alle spalle: sono gli ospiti della struttura comunale di via Po, che ogni giorno sperano di trovare un proprietario affettuoso che li porti a vivere in una casa accogliente.
18 FRATELLI TRISTI Tra gli ultimi arrivati ci sono 18 cani. Appartenevano tutti allo stesso padrone, morto il mese scorso. Abitava in un rudere in via San Paolo con la sua famiglia, formata solamente da quattrozampe. Nessun altro parente. Pochi giorni dopo la scomparsa dell'uomo, avvenuta per cause naturali, gli esemplari sono stati trasferiti in canile. Qualche cucciolo ha mostrato poca voglia di mangiare e tanta tristezza. Il loro punto di riferimento era sparito, e con lui sono andate vie le coccole, il cibo e lunghe passeggiate. I piccoli ora conducono una vita dignitosa, ma sono rinchiusi nei box, separati l'uno dall'altro: «Sono sani e pronti per essere adottati», spiega Pietro Frongia, dirigente comunale del servizio Zooiatrico. «L'uomo non aveva parenti e quindi nessuno che potesse accogliere queste bestiole. In linea generale, quando un anziano muore i figli ereditano anche l'animale che in precedenza aveva regalato tanto affetto all'ex proprietario».
IL CANE DI SAN MICHELE Nerone, invece, un meticcio di taglia media, è arrivato in via Po, per l'ennesima volta, due giorni fa. Generalmente vive libero in piazza dei Castellani e dagli abitanti è considerato il cane di San Michele: «Il quattrozampe di quartiere è riconosciuto in tutta Italia, grazie al ministero della Salute che ha dato in tal senso direttive ai Comuni. Il sindaco di Cagliari si è attivato per riconoscere questa figura», spiega Frongia. «Non è un esemplare pericoloso, è sano, ha il microchip», informa Giada, una dog sitter si occupa di lui. Ma ogni tanto qualcuno chiama i vigili perché lo portino da noi. Consiglierei a queste persone di leggere il trattato sulla tolleranza di Voltaire». Il piccolo è stato spesso preso di mira da persone prive di sensibilità: un anno fa, il 31 dicembre, Giada l'ha ritrovato al Bastione barcollante, puzzava di birra e vino. Un gruppo di ragazzi si era divertito a far bere alcolici a Nerone. Nonostante questo non ha mai avuto reazioni violente.
KELLY LA ROTTWEILER E poi in canile c'è Kelly, una rottweiler bella e buona, che sogna un giardino in cui correre: «E' dolcissima, educata. Il 16 dicembre è stata accalappiata mentre vagava per Sant'Elia», spiegano i volontari. «Sarebbe un cane da guardia perfetto». Anche lei merita amore e libertà.
FRANCESCA GHEZZO

11/01/2009