Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'eleganza di Chopin e l'estro di Demidenko

Fonte: L'Unione Sarda
12 gennaio 2009

Teatro Lirico Strepitoso concerto del pianista



Jeans stazzonati e maniche di camicia, Nikolai Demidenko armeggia un bel po' con sgabello e pianoforte prima di trovare la posizione giusta davanti al gran coda del Teatro Lirico. Nell'Europa bloccata dalla neve, arrivare a Cagliari può diventare un'impresa. Capita così che Nikolai Demidenko, sabato sera, si ritrovi catapultato sul palcoscenico con 20 minuti di ritardo, e neanche un minuto per cambiarsi d'abito e provare l'assetto. Ma la stoffa di un artista non si vede quando tutto va bene, ma proprio quando si suona in condizioni proibitive.
E Nikolai Demidenko, alle spalle una carriera internazionale lunga e lusinghiera, è all'altezza della sua fama. Il programma, splendido e impegnativo, è dedicato ai capolavori romantici di Chopin. Inizia con la musica meno familiare, quella delle opere giovanili, dalla dolcezza serena e talvolta melanconica e ombrosa. Ecco quindi, dopo la Polonaise-fantaisie in la bemolle maggiore op. 61 , il Rondò in do minore op. 1 per arrivare poi all' Andante spianato e Grande Polonaise brillante in mi bemolle maggiore op. 22 .
Un excursus nel mondo di Chopin, nella sua creatività esplosiva e in quegli equilibri formali maturati tra Varsavia e Parigi, mentre in Europa infuriavano gli eventi che portarono ai travolgimenti ideologici e politici del '48. E la lettura di Demidenko ha un fascino legato a un tocco sapientemente dosato, che sa calibrare pesi per restituire suoni sfumati e un fraseggio di ampio respiro: a dimostrare che nella produzione di Chopin non vi sono opere minori, che ognuna delle sue pagine è contraddistinta da un'invenzione armonica sempre rinnovata.
Il momento più intenso è con i Ventiquattro Preludi op. 28 , dove Demidenko regala una tavolozza di stati d'animo, sottolinea con finezza analitica e timbrica il gusto per l'articolazione, per la spinta narrativa e evocativa. E nelle pagine emerge la sensibilità di un pianista che unisce inventiva e misura, un'espressività intensa e composta che non cede mai agli eccessi. Nel suo concerto, le musiche di Chopin, di grande e aristocratica eleganza, si accendono di slanci virtuosistici, grazie a una padronanza tecnica assoluta, che risolve con smalto ed energia i passaggi più ardui. Il suo è un controllo del suono capace di emozionare. Sino a riuscire a far emergere nell'opera del musicista-poeta quella perfetta unione dell'interiorità polacca e dell'elegante clarité dello spirito francese.
GRECA PIRAS

12/01/2009