Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Prokofiev e Strauss al Comunale, dirige Marko Letonja

Fonte: La Nuova Sardegna
9 maggio 2014

stagione concertistica a cagliari


di Gabriele Balloi w

CAGLIARI Se dovessimo dare due esempi di partitura eccezionalmente “complessa”, i titoli in locandina (oggi alle 20,30 e domani alle 19 al teatro Comunale) per la Stagione del Lirico, farebbero al caso nostro. Il «Concerto n.3 in Do maggiore per pianoforte e orchestra» op.26 di Sergej Prokofiev è uno di questi. Ritenuto paradossalmente il più “classico” e accessibile fra i cinque Concerti per pianoforte, rappresenta peraltro anche il più noto e stabile in repertorio. Ma nessuno, d’altronde, si azzarderebbe mai ad imputargli semplicità. Prokofiev vi lavorò per circa un decennio, e a dispetto dell’equilibrio formale, nel richiamo a impliciti canoni e stilemi della tradizione, rimane pagina di notevole densità. Per scrittura orchestrale, ma, ancor di più, per quella pianistica. Torrenziale, vertiginosa, iper-virtuosistica, come pervasa da frenesia di voler dir tutto e il contrario di tutto. E, se un secolo prima, Beethoven iniziava ad accentuare il “contrasto” fra temi di uno stesso movimento, Prokofiev ne porta al parossismo la divergenza. Gioca con suspense e colpi di scena. Cosicché, il materiale motivico trabocca praticamente da sé stesso, in proliferazioni pressoché infinite. L’ultima esecuzione al Comunale, di cui si serba prezioso ricordo, fu quella inarrivabile e fenomenale di Martha Argerich nel 2008. Alla tastiera, stavolta, sarà invece impegnato Giuseppe Albanese, giovane affermato interprete, di cui già abbiamo udito il talento a febbraio con Shostakovich. Sul podio sarà Marko Letonja, altra bacchetta oramai familiare al pubblico del Comunale: per «L’Olandese volante», «Cavalleria rusticana», «Pagliacci», e varie pagine di letteratura sinfonica e concertistica. Alle prese in quest’occasione perfino con «Ein Heldenleben» (Vita d’eroe), poema sinfonico op.40 di Richard Strauss. Altra quintessenza di complessità compositiva. Fra i massimi esempi del virtuosismo, tipicamente straussiano, di orchestrazione ciclopica e prismatica, in cui, tra autocitazionismo, spirito lirico e autoironia, l’autore dipinge sé stesso allegoricamente in musica. Banco di prova per il primo violino Gianmaria Melis, è la seconda pagina di Strauss nella Stagione 2014, apertasi con «Tod und Verklärung» nella mirabile lettura di Jeffrey Tate.