Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Peculato, 23 mesi per Ada Lai

Fonte: La Nuova Sardegna
7 maggio 2014

Patteggia la dirigente dei servizi socio-assistenziali del Comune

 


CAGLIARI Ha scelto di patteggiare un anno e 11 mesi di carcere Ada Lai, la dirigente dei servizi socio-assistenziali del Comune di Cagliari, ex direttore generale del turismo regionale e poi capo della segreteria dell’ex governatore Ugo Cappellacci, a giudizio per peculato a conclusione di un’inchiesta sull’uso improprio di 255mila euro pubblici per i canoni d’affitto di appartamenti destinati a persone disagiate. Ada Lai era indagata per abuso d'ufficio, ma proprio nella fase finale dell'indagine il pm Gaetano Porcu aveva deciso di contestarle un reato molto più grave anche in base alle valutazioni categoriche della Corte dei Conti, espresse in una sentenza di condanna a risarcire l’Erario. Incassato il rinvio a giudizio, la dirigente ha valutato col difensore Mariano Delogu il peso degli atti processuali e ha deciso di tagliare corto: istanza di patteggiamento, accolta dal gup Roberta Malavasi. Ada Lai non perderà il suo posto al Comune di Cagliari perché la legge anticorruzione riferita ai dirigenti pubblici non si applica sugli incarichi in corso, ma solo su quelli futuri. La vicenda risale al 2008, ma solo nel 2011 salta fuori che gli appartamenti scelti dal Comune per le persone disabili psichiche non sono in linea coi criteri stabiliti nel bando: troppo piccoli e in periferia. C'è anche puzza di combine, la Procura apre un'inchiesta, che parte dalla convenzione firmata nel 2009 con la Baldinu costruzioni srl: ottomila euro al mese per cinque appartamenti da 70 metri quadrati, un contratto di locazione di quattro anni rinnovabile per altri quattro. In tutto quasi 700 mila euro che l'amministrazione comunale si impegna a sborsare al proprietario di una serie di immobili che si rivelano inutilizzabili. La responsabilità - come la magistratura contabile ha accertato - è tutta di Ada Lai che ha gestito «in maniera esclusiva e personalmente» ogni fase della trattativa e gli sviluppi successivi. Sempre lei ha tenuto in piedi un contratto di locazione per appartamenti rimasti vuoti per anni e ha accettato che il Comune pagasse un canone molto più alto rispetto alle indicazioni del mercato immobiliare. (m.l)