Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cagliari collegata con l’India e il Golfo Arabico

Fonte: La Nuova Sardegna
12 gennaio 2009

DOMENICA, 11 GENNAIO 2009

Pagina 1 - Cagliari



In vista un nuovo accordo per il porto canale: le navi di Uasc e Oversaes faranno tappa nell’isola



La firma del contratto è imminente e integra il patto con la Grand Alliance In arrivo una portacontainer-prova

CAGLIARI. La crisi planetaria che colpisce il mercato dei trasporti marittimi sembra risparmiare l’hub di Macchiareddu: Contship Italia, che controlla la concessionaria del porto canale Cict, si appresta a firmare un accordo con la United Arab Shipping Company (Uasc). L’effetto sarà questo: il porto di Cagliari, che nel transhipment internazionale viene identificato come Med Hub, entrerà nel servizio combinato Aec1 dell’operatore arabo, destinato a collegarlo con Asia, Golfo Arabico e Mar Rosso. Cagliari farà parte di una rete di scali che comprende il sub continente indiano, i porti di Busan, Kaohsiung, Yantian, Hong Kong, Singapore, Khor Fakhan, Jabel Ali, Jeddah, Rotterdam, Thamesport, Amburgo e Anversa.
Secondo Schippingonline.it - che ha diffuso la notizia dell’accordo imminente, tenuta riservatissima dai management coinvolti nell’operazione - Uasc impiegherà dieci portacontainer, di cui nove da 6900 teu e una da 4250 teu. Non è finita: Cagliari dovrebbe diventare porto di trasbordo strategico per Orient Overseas Container Lines, che sul servizio China Europe Express (Eu2) tra Asia e Nord Europa ha inserito Macchiareddu come hub per destinazioni come Israele, Mar Baltico, Scandinavia Occidentale ed Europa centrale. Contiship si è limitata a opporre un secco ‘no comment’ alle richieste di conferma della notizia avanzate dalla Nuova Sardegna. Ma altre fonti indicano come prossima la firma dei contratti, mentre è certo che già oggi arriverà a Cagliari una nave prova della grande compagnia araba.
Per le attività del porto canale si tratta di un colpo importantissimo, del tutto esterno all’accordo quinquennale firmato dall’amminsitratrice di Contship Italia Cecilia Battistello con la Grand Alliance capeggiata dai tedeschi dell’Hapag Lloyd. Un accordo che porterà a Cagliari 880 navi nell’anno in corso e ha fatto registrare già a ottobre del 2007 un volume di traffici pari a 65 mila teus, il dieci per cento in più di quanto programmato, con un flusso medio di tre navi al giorno che riporta l’attività dell’hub marittimo ai livelli-picco del trimestre gennaio-marzo 2007 e anche un po’ al di sopra.
L’ingresso - non ancora ufficiale ma dato per certo - dei nuovi operatori è destinato probabilmente ad accelerare il trend di sviluppo dei traffici. Di certo terrà l’hub gestito da Cict al riparo dalle possibili conseguenze della crisi internazionale: se la Grand Alliance - i giapponesi di Nyk, i tedeschi di Hamburg sud, i coreani di Senator Line, i malesi di Misk e Ocl del gruppo Tung di Hong Kong - fosse costretta dalle contingenze finanziarie a ridurre i volumi programmati, Uasc ne garantirà una parziale o forse totale copertura alternativa. Il che consolida l’attività del porto canale e vale come garanzia per i duecento lavoratori dello scalo marittimo industriale e per le aziende dell’indotto.
Impossibile, col mercato mondiale che promette solo incertezze, fare ipotesi sull’occupazione. Attualmente trentatrè operatori sono impegnati nei corsi di formazione, una parte dovrebbe essere selezionata e assorbita in Cict già nei prossimi mesi ma solo se il trend dei volumi di traffico si manterrà stabile e reggerà agli attacchi della crisi. Due mesi fa l’amministratore di Cict Alessandro Becce aveva detto alla Nuova Sardegna: «Stiamo programmando l’attività in termini realistici anche nell’interesse di chi lavora con noi. C’è una crisi in atto sui mercati di tutto il mondo, finora l’onda lunga non è arrivata fino a noi, ma dobbiamo ragionevolmente pensare che le conseguenze finiscano per coinvolgere il mercato del transhipment, quindi bisogna valutare con attenzione e prudenza ogni passo. Questo ragionamento vale anche per l’occupazione». L’arrivo di nuovi operatori offre comunque un notevole spazio alle speranze di crescita, in un porto che occupa un posto centralissimo quanto commercialmente strategico nello scacchiere marittimo internazionale, dotato di piazzali vasti, distanze dalle destinazioni favorevoli e collegamenti ad oggi garantiti con 83 porti nel resto del mondo cui si aggiungeranno molto presto quelli assicurati da Uasc. (m.l)