Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cagliari chiede che il Santo diventi patrimonio Unesco

Fonte: La Nuova Sardegna
30 aprile 2014


È già partita la campagna del Comune per il riconoscimento
Per i turisti guide alla festa e ristoranti a orario continuato


 


di Sabrina Zedda

 CAGLIARI Un nuovo Ufficio del turismo, che inaugurerà proprio oggi, e migliaia di brochure sulla vita e la festa dedicata al martire guerriero. Se Sant’Efisio vuole essere patrimonio dell’umanità, allora deve essere fatto conoscere al meglio a tutti. E’ con questa filosofia che l’amministrazione comunale di Cagliari ha deciso di accogliere le migliaia di visitatori e turisti attesi oggi in città. Sistemato in un uno spazio ad hoc, proprio all’ingresso del Palazzo civico di via Roma, l’ufficio è già pronto a distribuire due dépliant informativi su Sant’Efisio: uno, intitolato “La festa di Sant’Efisio”, arriva alla seconda ristampa dopo il successo dello scorso anno e si presenta nelle due versioni in francese e tedesco e in italiano e inglese. Nove pagine per raccontare la festa, la sua storia, la solennità della processione. La seconda pubblicazione, dal titolo “Sant’Efisio, patrimonio vivente”, ribadisce perché la festa va considerata patrimonio dell’umanità, ed è una sorta di biglietto da visita nell’ottica di un vero ingresso nella lista Unesco.

Non solo: oltre alle informazioni presenti sul sito dell’assessorato comunale al turismo (cagliariturismo.it), in tempi di social media, turisti e curiosi sono costantemente informati anche sulla pagina Facebook “358ma Festa di Sant’Efisio” e su Twitter (@cagliarturismo). Da un mese, inoltre, le foto della sagra campeggiano anche su Instagram. L’idea è quella di far conoscere ai turisti la festa in ogni suo aspetto. Per Sant’Efisio bar e ristoranti (soprattutto nei quartieri interessati dal passaggio del Santo) resteranno aperti: «Saranno proposti menu particolarmente convenienti, a partire da 15 euro – fa sapere Andrea Bozzo, presidente del Consorzio Centro storico – I piatti serviti saranno quelli della tradizione locale, a base di carne o pesce. Inoltre, per accontentare le esigenze di tutti, si potrà pranzare già dalle 11.30». E per una volta, i ristoratori faranno orario continuato: «E’ il modo migliore per gestire al meglio l’incredibile flusso di visitatori che ogni anno per l’occasione si riversano in città», conclude Andrea Bozzo. Molti arriveranno infatti anche per la Fiera internazionale della Sardegna, quest’anno alla 66ma edizione. Gli alberghi faranno la loro parte: «Il visitatore che arriva da fuori non conosce la festa se non per sentito dire – dice il presidente di Federalberghi Sardegna meridionale, Mauro Murgia – Noi gliela raccontiamo perché capisca che cosa rappresenta per noi sardi e sappia coglierne il fascino». ©RIPRODUZIONE RISERVATA