Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il commercio cala il tris: Sagra, Fiera e croceristi

Fonte: L'Unione Sarda
28 aprile 2014


LA CRISI. Ma in centro non tutti i negozianti prevedono buoni affari

 



Altro che buttafuori, che sarebbero serviti quando giravano i soldi. Ora i negozianti cercano buttadentro e tra gli arruolati c'è perfino Sant'Efisio, che con i miracoli ha una certa dimestichezza. Questa settimana si cala il tris: molti turisti e croceristi, la Fiera campionaria e, appunto, la Sagra. Cagliari è più popolata: qualcuno gongola, ma sono pochi. La pratica più diffusa resta la lamentela.
ABBIGLIAMENTO Dipende dal settore, certo. L'abbigliamento soffriva, soffre «e soffrirà ancora, almeno fino a quando non si rimettono un po' di soldi in tasca ai cittadini», s'infervora Davide Marcello nella sua boutique nel largo Carlo Felice. Qualche anno fa non trovavi mai parcheggio nel largo: sono le 10.30 di un sabato mattina e addirittura si può scegliere. Prima il 70 per cento dei negozi andava bene e il 30 sopravviveva, ora va bene il 10 per cento». I croceristi non sono considerati un affare: «I più ricchi vanno in escursione e la città nemmeno la vedono, gli altri comprano poco», sbuffa Marcello. Se la Fiera porta turismo interno, non lo può sapere: «Non ce l'hanno scritto in fronte. Sant'Efisio aiuta sicuramente». Commercianti di abbigliamento tutte vittime? Niente da rimproverarsi? «Al contrario: siamo divisi tra associazioni diverse», aggiunge Marcello, «e anche all'interno della stessa associazione. Non stupiamoci se ora non abbiamo forza contrattuale, se non riusciamo neanche a far appendere una locandina nelle navi da crociera».
IL GELATAIO I turisti ci sono, i croceristi pure ma non si vedono: «Solo pochi cani sciolti», conferma Stefano Pezzorgna, contitolare di “Stefino” in piazza Aramu, «invece lavoriamo bene con gli ospiti di alberghi e bed & breakfast». Sant'Efisio è una miniera d'oro, Pezzorgna lo certifica: «Una giornata di gaudio e tripudio. La Fiera no, non credo porti nulla».
IL BARISTA Nella stessa piazza a pochi metri dal largo, c'è “Tiffany”: «Lavoro bene con cagliaritani e turisti», non si piange addosso Pietro Paolo Locci, «ma per ottenere questo risultato sto qui sedici ore al giorno, invento novità. I turisti che vengono per la Sagra sono una ricchezza: addirittura, è mia cliente una coppia di svizzeri che torna ogni anno per vedere la sfilata. I croceristi manco ce li fanno vedere, perché li deportano in gita con i pullman».
IL TASSISTA Già, i pullman: una parola da non pronunciare al parcheggio dei taxi sotto la statua di Carlo Felice: «In città rimangono solo i croceristi del ceto più basso», si lamenta Riccardo Diana, della cooperativa “Quattro mori”, «quelli che non comprano le escursioni. Non spendono, hanno la bottiglietta d'acqua portata dalla nave, il loro mezzo di trasporto è tacco-suola. Lavoriamo, poco, con gli altri turisti: abbiamo tour di un'ora a 50 euro per quattro persone, ma pochi lo fanno».
IL RISTORATORE Per non lasciarsi col magone, microfono a chi è soddisfatto: «Croceristi anche se pochi, una buona quantità di turisti, sfilata di Sant'Efisio e la Fiera: tutto ci fa lavorare», sorride Maurizio Dedoni, titolare de “Sa schironada” in via Baylle, «infatti apriamo anche il primo maggio. Pazienza se in ristorante entra un visitatore o turista ogni mille: basta che siano molte migliaia, che si crei movimento, in attesa di tempi migliori». Gli ottimisti esistono ancora.
Luigi Almiento