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Bilancio, a Cagliari la Tari fa paura. Dal centrodestra 3400 emendamenti

Fonte: web SardegnaOggi.it
17 aprile 2014

 

Bilancio, a Cagliari la Tari fa paura. Dal centrodestra 3400 emendamenti
In Consiglio comunale via alla maratona del Bilancio di previsione. L’opposizione presenta 3400 emendamenti e chiede tasse più leggere sui rifiuti. Zedda pronto a trattare ma sul bando per la raccolta porta a porta, terreno di polemiche, non cede: “Andremo avanti”.

CAGLIARI - A Palazzo Bacaredda va in scena il primo round che porterà all’approvazione del Bilancio preventivo 2014. A tenere banco la Tari, la nuova tassa sui rifiuti imposta dal Governo, e un avanzo di amministrazione nella manovra della Giunta, che secondo l’opposizione ammonta a 14 milioni di euro: soldi rimasti in cassa che potevano essere spesi. “Ci chiediamo come abbiate fatto a non spenderli - attacca Anselmo Piras di Forza Italia-, non ve ne siete neanche accorti”.

Il centrodestra, come annunciato in Aula, tenterà di giocare la carta dell’ostruzionismo a proprio favore: dopo aver depositato 3396 emendamenti ha fatto capire di poterli ritirare a patto che venga dato via libera a due provvedimenti. “Per noi - ha detto il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Farris - rimangono centrali due emendamenti che rendono meno impattante la Tari, da un lato in favore delle famiglie numerose con uno stanziamento di un milione di euro, dall’altro chiediamo una riduzione della tassa per le attività produttive”. La stessa identica mossa venne fatta ad agosto durante la precedente approvazione del Bilancio. Allora funzionò e anche stavolta potrebbe dare i frutti sperati, in caso contrario il rischio è quello di proseguire con una maratona in aula estenuante, con una votazione a oltranza documento dopo documento. Farris nel suo intervento ha poi attaccato l’assessore Pierluigi Leo al quale compete l'appalto del maxi bando da 300 milioni per avviare la raccolta porta a porta in città: “L’autorità di vigilanza sui contratti pubblici ha mosso rilievi, non riuscirete a fare partire il servizio entro giugno a meno che non vogliate incorrere in un reato, l’assessore dovrebbe dimettersi”.

La maggioranza di centrosinistra, dopo aver difeso Leo ricordando che l'attuale opposizione quando governava non ha mai risolto il problema, d’altra parte sembra orientata al dialogo. Sergio Mascia (Sel) ha puntato il dito contro “le normative sulla finanza locale che sono diventate una giungla con alternarsi di tre governi nazionali” mentre Davide Carta, capogruppo Pd, ha affermato che il “carico tributario è dovuto a effetti normativi che il Comune non può controllare. Noi però possiamo incidere chiedendo lo stop alla gestione commissariale del Tecnocasic che ci fa pagare tariffe assurde.”.

Secondo il sindaco Zedda è “possibile fare un ragionamento sugli emendamenti riguardanti la pressione fiscale, un tema condiviso e sentito da tutti, in modo da alleggerire la fiscalità senza però intaccare i servizi garantiti. Il tentativo - ha detto - non è semplice”. Poi ha replicato sulle risorse non impegnate e contestate dalla minoranza: “Quello dei residui è sempre stato un problema del Comune di Cagliari, va detto però che il rispetto del patto di stabilità ci ha consentito di beneficiare di 9 milioni di euro sulla spesa per gli investimenti”. Infine chiusura netta sull’argomento porta a porta: “Non sono disponibile a ragionare sul bando dei rifiuti, faremo gli opportuni controlli e non finisce il mondo se si partirà con un mese di ritardo, l’importante è non andare avanti con una proroga”.

di Andrea Deidda