Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Strada dissestata chiusa alle auto

Fonte: L'Unione Sarda
8 gennaio 2009

la protesta In via Guzzoni degli Ancarani



Sfortuna, fallimenti, commissari liquidatori, difetti di comunicazione veri o presunti. In vent'anni di passione, a ostacolare il compimento delle opere di urbanizzazione in via Guzzoni degli Ancarani ci si è messo di tutto. Il risultato è che, ancora oggi, chi passa per la strada che collega via Jenner a via Koch si ritrova nel bel mezzo di uno scenario da periferia degradata: grosse buche nelle strade, marciapiedi senza mattonelle, illuminazione sporadica o latitante. A ciò si è aggiunta, nelle settimane scorse, la decisione della Protezione civile di transennare la parte bassa della via per ragioni di sicurezza. Così ora la strada è inaccessibile.
LA PROTESTA Di fronte a quella che sembra una storia infinita, i cittadini sono esasperati. È dalla fine degli anni Ottanta che da queste parti si parla della realizzazione delle strade, dell'illuminazione, degli allacci dell'acqua e delle fogne. Ogni volta, però, tra il dire e il fare si è sempre frapposto un impedimento. Prima (all'inizio degli anni novanta) è fallita l'impresa che avrebbe dovuto portare a termine le opere di urbanizzazione per conto dei proprietari delle case. Poi (a metà degli anni Novanta) è fallita la compagnia assicurativa presso la quale l'impresa aveva depositato la polizza fideiussoria a garanzia dei lavori. Poi sono arrivati i problemi di comunicazione tra il Comune e il commissario liquidatore dell'assicurazione, incomprensioni per colpa delle quali la via, all'inizio del 2009, risulta ancora nelle stesse condizioni di partenza, salvo qualche parziale intervento realizzato dagli abitanti a loro spese.
I PERICOLI La chiusura della strada - decisa tre settimane fa dalla Protezione civile dopo un incidente nel quale una giovane automobilista si è trovata uno pneumatico squarciato a causa di una buca - è solo l'ultimo di una lunga serie di disagi patiti dagli abitanti che, come conferma il presidente della Circoscrizione 3 Simone Crisponi, «chiedono affannosamente una risposta». La faccenda potrebbe trascinarsi ancora per mesi o forse per anni prima di trovare una soluzione, a meno che, come suggerisce Paolo Zoccheddu, a capo dell'area Gestione del territorio del Comune, «da via Roma non decidano di anticipare le spese per i lavori in attesa di recuperare i soldi della polizza assicurativa». Per risistemare la pavimentazione, l'illuminazione e gli allacci servirebbero circa 500 mila euro, il doppio del valore della fideiussione.
LORENZO MANUNZA

08/01/2009