Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Barriere per salvaguardare il Poetto»

Fonte: L'Unione Sarda
8 gennaio 2009

Dopo la mareggiata di fine novembre ancora operai al lavoro per ripulire la spiaggia 

I gestori degli stabilimenti chiedono misure di protezione

La levantata di novembre ha trasportato rifiuti di ogni tipo. E non mancano le polemiche: «Contro le correnti servono le barriere».
Il mare d'inverno al Poetto è un'esplosione di colori che neanche la mareggiata di poco più di un mese fa riesce a sfuocare. Ieri mattina, verso le 10, il mare sembrava una tavola. Un sole tiepido primaverile riscaldava gli amanti della spiaggia e i cagliaritani impegnati nella corsa contro i chili incamerati durante le feste natalizie. Dalla Prima fermata al Lido del carabiniere è uno spettacolo, la spiaggia dei Centomila, può diventare il vero valore aggiunto del capoluogo. Sulla spiaggia libera sono ancora presenti i residui della burrasca novembrina che ha scaricato sull'arenile canne, tronchi, bottiglie di plastica e allagato i chioschetti del lungomare. Tutto sommato poca roba, quasi un paradosso, perché la spiaggia, nonostante gli effetti della mareggiata è meno sporca che d'estate. Tradotto, meglio la furia delle onde che l'inciviltà di bagnanti che abbandonano sulla sabbia rifiuti di ogni genere.
Negli stabilimenti balneari la musica è diversa: al Lido e al D'Aquila gli operai sono al lavoro per sistemare i danni provocati dalla furia delle onde.
AL D'AQUILA Nel primo stabilimento che si incontra al Poetto il rumore degli operai al lavoro è coperto dalle onde che si infrangono sul bagnasciuga. La parola d'ordine è non farsi prendere dalla fretta. Nella cabina di regia c'è come al solito Mario D'Aquila. «La brutta levantata dei mesi scorsi ha causato danni alla rotondina , distruggendo le pedane. Ci siamo ritrovati sulla spiaggia i rifiuti dell'alluvione di Capoterra. Per fortuna il vento ci ha dato una mano e si è ripreso quello che le onde ci avevano dato». Mario D'Aquila, già che c'è, ne approfitta per ricordare gli impegni politici non mantenuti. «Limitare i danni delle mareggiate? Semplice, è sufficiente sistemare le barriere in mare per frenare la forza delle correnti. Lo hanno fatto in tutto il mondo, da noi lo hanno solo promesso in campagna elettorale».
AL LIDO Nell'altro stabilimento pubblico del litorale c'è aria di grandi manovre. «La mareggiata di novembre si è fatta sentire», commenta Gianni Calledda, direttore del ristorante del Lido. «Il mare si è ripreso due metri di spiaggia e lo stabilimento era completamente allagato». Qualcuno ha apprezzato lo scenario. «Due turisti americani erano entusiasti: “Sembrava di essere a Venezia con l'acqua alta”, dicevano».
ANDREA ARTIZZU

08/01/2009