Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Autonomia, due ordini del giorno

Fonte: La Nuova Sardegna
9 aprile 2014

Revisione del Titolo V: preoccupate maggioranza e opposizione


CAGLIARI Il Consiglio regionale non poteva rimanere tagliato fuori dal dibattito sulle riforme imposto da Matteo Renzi. Questa sera l’Aula di via Roma affronterà proprio, in seduta straordinaria, il confronto sulla revisione del Titolo V della Costituzione che, secondo alcuni, potrebbe mettere in discussione la stessa autonomia della Sardegna. Non sarebbe proprio così visto l’ultima precisazione del governatore, «Non riguarderà le regioni a Statuto speciale», ma è chiaro che la riorganizzazione delle competenze e il ritorno al centralismo dello Stato preoccupa e molto. Sulla revisione sono state presentati due distinti ordini del giorno. Uno dalla maggioranza, primo firmatario il capogruppo del Pd Pietro Cocco, con cui «il presidente della Regione dovrà impegnarsi a tutelare le specificità e le competenze della Sardegna fino a rafforzarle e rilanciarle all’interno della riforma costituzionale in discussione al Senato». Il secondo ordine del giorno è della minoranza, primo firmatario il capogruppo di Riformatori Attilio Dedoni, con cui «è ribadito che la salvaguardia dello Statuto speciale dovrà essere la priorità nel confronto fra la Regione e lo Stato». È possibile che le due posizioni, molto simili, finiscano per essere sintetizzati in un ordine del giorno unico e condiviso. Sarebbe un segnale forte per Renzi e il governo, ma in queste occasioni il Consiglio regionale si è spesso diviso al momento del voto. Sulle riforme sono intervenuti anche l’ex governatore Ugo Cappellacci (Forza Italia) e il coordinatore dei Riformatori, Michele Cossa. Il primo ha chiesto alla giunta di avviare subito un confronto con lo Stato: «Non possiamo fermarci – ha scritto – alla semplice difesa del quadro attuale, ma all’ampliamento delle nostre funzioni, a cominciare dalla gestione dei trasporti marittimi fino a quella della politica fiscale. Questo significa che non potranno essere condotte trattative al ribasso, ma occorre negoziare un nuovo patto con lo Stato». Per Michele Cossa è importante che la giunta da subito prenda posizione sulla revisione del Titolo V, senza però dimenticarsi che deve affrontare prima di tutto la riforma degli enti locali dopo l’abolizione delle Province. Per la maggioranza sono intervenuti Franco Sabatini (Pd) ed Emilio Usula (Rossomori). Sabatini ha auspicato che i primi sei mesi della XV legislatura siano destinati a dare sostanza a «quella grande stagione di riforme che la Sardegna attende da tempo e di cui ha assoluto bisogno». Emilio Usula infine ha assicurato Sardigna Natizione, che aveva lanciato l’allarme contro il nuovo centralismo proposto da Renzi, che «i sovranisti vigileranno e si batteranno con forza nel Parlamento della Sardegna e in tutti le altri sedi per difendere le specificità dell’isola». (ua)