Rassegna Stampa

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Capitale della cultura 2019, al Ghetto degli Ebrei apre "Futuro Prossimo"

Fonte: web SardegnaOggi.it
7 aprile 2014

 

Capitale della cultura 2019, al Ghetto degli Ebrei apre "Futuro Prossimo"
Gli spazi espositivi del Centro Culturale “Il Ghetto” di Cagliari diventano luoghi per stimolare la progettualità, la creatività e i percorsi di idee per Cagliari Capitale Europea della Cultura per il 2019.

Con queste intenzioni apre al pubblico “Futuro Prossimo” che si pone come obiettivo quello di raccogliere materiale, idee e proposte per sostenere e accompagnare la candidatura del capoluogo sardo come capitale della cultura.

Si parte da un laboratorio urbano che nasce per riscrivere i territori partendo dalla cultura. "Un contributo - afferma il Comune - che tutti possono dare per contaminare i paesaggi attuali con i linguaggi della cultura e dell'arte di ieri, di oggi e di domani, il tutto partendo dalle nostre radici per portare la città e i territori del Sud dell'isola al centro dell'Europa. Ci si incontra, ci si confronta e si tenta di informare e coinvolgere tutti i cittadini che dovranno diventare parte attiva del processo di rigenerazione e riscrittura dei territori".

Attraverso vari tavoli tematici, workshop, presentazioni, momenti di approfondimento e consultazione oltre che attività ludiche per adulti e bambini, si viaggerà a stretto contatto tra cittadini e le istituzioni. Tra i protagonisti, infatti, ci saranno non solo diversi Comuni e l'Università ma anche associazioni e operatori culturali che potranno utilizzare gli spazi del Ghetto per raccontarsi e raccontare. Il tutto nel tentativo di creare un percorso collettivo che aprirà i confini di Cagliari.

Il laboratorio permanente si occuperà di raccontare la città di Cagliari e il suo territorio analizzato sotto molteplici aspetti e declinazioni: la città murata, la città dei colli, la città sul mare, la città in movimento, la città raccontata, la città in piazza e la città creativa, saranno i temi che, legati dal filo rosso ispirato dalle opere di Maria Lai, diventano la metafora di un'isola che tesse e disegna nuovi scenari.