Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Province, la riforma Delrio è legge. FI: è un golpe

Fonte: L'Unione Sarda
4 aprile 2014


CAMERA. Approvata con 260 voti. Il Pd: l'abolizione con la revisione della Costituzione
 

ROMA Il disegno di legge Delrio sulle province è legge. La Camera con 260 voti a favore, 158 no e 7 astenuti ha approvato definitivamente il testo ma è scontro con le opposizioni, Forza Italia in testa. «È un golpe», grida in Aula il capogruppo degli azzurri a Montecitorio Renato Brunetta, che poi in una conferenza stampa ad hoc si appella al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché non promulghi il provvedimento. «Non è vero», replicareplica il vicesegretario del Pd Deborah Serracchiani, rivendicando l'impegno del governo sul fronte delle riforme.
Soddisfatti i Riformatori sardi. «Ora che il Parlamento ha approvato in via definitiva la legge Delrio, per il centrosinistra sardo non ci sono più alibi: l'abolizione delle Province in ottemperanza all'esito del referendum di due anni fa deve essere messa immediatamente all'ordine del giorno», ha detto il capogruppo dei Riformatori Sardi-Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni. Più cauto il deputato dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu: «Non è possibile votare questa legge che va nella direzione giusta, ma ancora non abolisce le Province e rischia di creare nuovi enti intermedi opachi e poco utili, che impediscono di cancellare quel ramificato sottobosco della politica, fatto di società partecipate, di consulenze, di portaborse che oggi non è più accettabile per i cittadini».
Le opposizioni si ritrovano unite nel criticare il pacchetto di misure che nelle intenzioni dell'esecutivo serve a costruire «un ponte» in attesa delle riforme costituzionali e che porteranno all'abolizione touttout court delle province. «È un successo dopo anni di attesa - dice invece Lorenzo Guerini, l'altro vicesegretario del Pd - un passo decisivo che troverà compimento con la riforma costituzionale e la revisione del titolo V».
Opinione contestata innanzitutto da Fi, che definisce il provvedimento «un pasticcio, una truffa», soprattutto «considerato - assicura Brunetta - il combinato disposto del progettoprogetto di riforma del Senato, che è stato scritto con i piedi». Ma gli azzurri non sono gli unici ad attaccare il ddl Delrio, messo a punto dall'attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio quando era ministro: proteste arrivano anche dai grillini, da Sel, dalla Lega e da Fratelli d'Italia.
Altro che risparmirisparmi: secondo il conteggio di M5S, tra consiglieri e assessori alla fine ci saranno 31mila poltrone in più. «Primo vero prodigio di Renzi», twitta Giorgia Meloni. Pura propaganda, attacca Nichi Vendola. Una «farsa», aggiunge la Lega: anche «per la Corte dei Conti i costi non diminuiranno».