Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Dirigenti, stipendi più bassi»

Fonte: L'Unione Sarda
4 aprile 2014


CONSIGLIO. Il confronto sulle dichiarazioni di Pigliaru. Tunis (FI): saremo puntigliosi
 

Ruggeri (Pd): si fissi un tetto. Applausi bipartisan a Sale (Irs)
 

Si sono iscritti a parlare quasi tutti. Nove ore nell'Aula del Consiglio regionale per discutere le dichiarazioni programmatiche di FrancescoFrancesco Pigliaru.
Nove ore senza picchi, eccezioni a parte. Gigi Ruggeri (Pd), uno dei primi a prendere la parola, sollecita Giunta e Assemblea a mettere un tetto agli stipendi dei dirigenti, «che non hanno pari nel contesto internazionale del libero mercato», e il presidente Pigliaru a «disboscare la foresta pietrificata della burocrazia regionale», perché «la cosa più difficile da attuare è la riforma della porta accanto». Per Franco Sabatini (Pd) «solo attraverso l'azione riformatrice possiamo risollevare la nostra economia e cambiare una situazione disastrosa che ci è stata consegnata dal governo di centrodestra». Ma «non basta smontare i sistemi, occorre ricostruire in modo adeguato a una società che è cambiata». Dai banchi del centrodestra il primo a parlare è il governatore uscente, Ugo Cappellacci, che punta il dito contro l'atteggiamento di Pigliaru: «Non abbiamo bisogno di viceré o professori che ci mettano il brutto voto, questa non è un'aula universitaria, quello sotto esame è lei che nelle dichiarazioni programmatiche ha esternato concetti generaligenerali condivisibili in qualsiasi regione d'Italia».
Dopo di lui prende il microfono l'altro ex presidente della Regione e leader dell'Uds, Mario Floris: «Con l'opposizione - dice - non dovrebbe esserci lo scontro a prescindere. Sono preoccupato per diversi proponimenti di alcuni assessori, in contraddizione con lo stile e le dichiarazioni del presidente della Regione e che portano avantiavanti annunci». Stefano Tunis (FI), tra i pochi a parlare a braccio, annuncia un'analisi «puntigliosa» delle proposte e una «serrata battaglia» sulle scelte di governo. Il consigliere di Soberania e Indipendentzia, Paolo Zedda (Rossomori) è il primo a interviene in sardo in questa legislatura, sostenendo che «l'istruzione è la prima questione che dobbiamo affrontare».
Luca Pizzuto (Sel), esordiente e uno dei più giovani del Consiglio, cita una vignetta di Linus per dire che la coalizione ha anche «l'ambizione di finire nei libri di storia come miglior governo degli ultimi 100 anni in Sardegna per avere portato a termine un cambiamento che non ha precedenti». Gianluigi Rubiu (Udc) annuncia la volontà di condurre «un'opposizione costruttiva in Aula», invitando allo stesso tempo la maggioranza ad abbandonare «i toni da campagna elettorale». Michele Cossa (Riformatori) ritiene «un grave errore politico l'atteggiamento della Giunta sul taglio del costo della benzina», e chiede «velocità nella riforma degli Enti locali». Chiude tra gli applausi da parte di entrambi gli schieramenti, Gavino Sale (Irs), visibilmente emozionato: «Il nostro obiettivo è contaminarvi soavemente senza scontro. E ci stiamo già riuscendo». Poi rimprovera Pigliaru, ma anche Cappellacci, perché «si è parlato poco o con imbarazzo di sovranità». Gli altrialtri interventi previsti sono slittano a mercoledì, in attesa della replica del governatore.
RobertoRoberto Murgia