Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Clochard bastonato a sangue davanti a un market di via Dante

Fonte: L'Unione Sarda
1 aprile 2014


Sardo di Bacu Abis ma conosciuto come l'“olandese”: aggredito da 2 persone
 

È finito in ospedale con una costola rotta, lividi su tutto il corpo e la faccia gonfia. Mario Carboni, 45 anni nato in Olanda da padre sardo di Bacu Abis, che tutti chiamano “l'olandese”, è un clochard.
La sua postazione si trova davanti al supermercato Gieffe, al civico 96 di via Dante, pieno centro cittadino. Staziona lì quasi tutto il giorno, chiedendo l'elemosina e bevendo birra e vino senza sosta. Mario beve tanto, al punto che quasi ogni giorno si ubriaca. Un vizio che a qualcuno dei residenti e dei commercianti della zona non piace. Perché - spiegano alcuni, a patto di restare nell'anonimato - diventa molesto e importuna le ragazze. E ogni tanto è pure violento. «Non è vero», lo difendono altri, «Mario non dà fastidio a nessuno, è gentile e non si meritava ciò che gli è capitato».
L'AGGRESSIONE Qualunque sia la verità nulla può comunque giustificare l'aggressione selvaggia di cui è rimasto vittima venerdì attorno alle 20,30, quando in due, secondo la stessa vittima, l'hanno circondato e pestato con calci, pugni e un bastone lasciandolo sanguinante a terra. Era ormai sera e il clochard è stato soccorso da un'ambulanza del 118 che l'ha portato al pronto soccorso dell'ospedale Brotzu. Ai medici ha detto di essere stato picchiato ma non ha fatto nomi. E ha aggiunto di essere stato aggredito anche il giorno prima. Qualcuno che ha assistito alla scena ha anche chiamato i carabinieri e in via Dante è intervenuta una pattuglia del nucleo Radiomobile della compagnia di Cagliari. Allo stato però non c'è alcuna denuncia e siccome le ferite riportate da Mario Carboni non superano i trenta giorni di cure, gli investigatori non possono procedere d'ufficio. Ecco perché l'inchiesta è stata congelata, in attesa che il clochard si decida a dire, se lo sa, chi lo ha aggredito e ridotto in quelle condizioni.
IL BARISTA Ma nella zona di via Dante, tra i commercianti e i residenti, alcuni puntano l'indice contro il titolare del bar che si trova proprio accanto al supermercato Gieffe. L'uomo è infatti uno di quelli che ha avuto molti problemi con Carboni. E che ha anche presentato una denuncia contro di lui perché - dice - stanco dei suoi comportamenti. «Io non l'ho picchiato», taglia corto. Anche se poi ammette di avere avuto più di un alterco col senzatetto: «È capitato che mi abbia aggredito dopo che l'avevo ripreso perché aveva molestato la mia fidanzata e naturalmente mi sono difeso, ma io non c'entro nulla con questo pestaggio di cui si parla». Intanto, però, tra vedere e non vedere, in molti hanno smesso di andare a prendere il cappuccino da lui, mettendo in atto una sorta di boicottaggio pro clochard.
LA VERSIONE UFFICIALE Dunque non resta che affidarsi alla versione ufficiale delle forze dell'ordine, alle quali risulta l'aggressione da parte di sconosciuti avvenuta in via Dante poco dopo le 20,30 di venerdì. Mario Carboni era come al solito davanti al supermercato Gieffe, dove si rifornisce di birra e alcolici grazie ai soldi messi in tasca con l'elemosina o portando la spesa alla vecchine dei palazzi vicini, che infatti lo adorano e ne parlano benissimo. A quanto da lui stesso raccontato, in due lo hanno bloccato e picchiato, usando anche un bastone. Poi se ne sono andati e solo a quel punto qualcuno ha chiamato i soccorsi. Il clochard è stato caricato su un'ambulanza del 118 e portato al pronto soccorso del Brotzu, dove i medici gli hanno riscontrato - come risulta dal referto - un trauma toracico con frattura di una costola e un trauma facciale. Inizialmente si pensava a una caduta, ma è stato lo stesso Mario Carboni a dire ai medici che era stato aggredito e picchiato. A quel punto dall'ospedale hanno avvisato il 112 e una pattuglia del Radiomobile è andata in via Dante per cercare di capire cosa fosse successo. Senza però trovare testimoni. E il clochard, almeno ai medici dell'ospedale, non ha aggiunto altro: «Non li ho riconosciuti».
TENSIONE SOCIALE Insomma, una brutta storia ancora tutta da chiarire. Che mette però in evidenza un problema che in una città abituata alla tolleranza sta diventando una vera emergenza: la sempre più massiccia presenza di mendicanti, specialmente stranieri, a volte insistenti e aggressivi, sta alimentando un clima di forte tensione sociale. Una brutta aria in cui si scatenano anche guerre tra poveri, come quando, un paio di settimane fa, in viale Marconi, un gruppo di rom ha aggredito, picchiato e rapinato un ragazzo del Gambia colpevole di aver chiesto l'elemosina nella loro zona.
Massimo Ledda