Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Mercatini, la legge del più forte

Fonte: L'Unione Sarda
31 marzo 2014


COMMERCIO. Il sindacato degli ambulanti: «Servono regole, così non si può lavorare»
 

Stalli non assegnati e abusivismo: anarchia fra le bancarelle


Vincenzo Pandolfi è il segretario dell'Ulaas, associazione di categoria che in provincia di Cagliari rappresenta 1.800 commercianti ambulanti iscritti alla Camera di commercio. Quello che traccia è un quadro inquietante. Al mercato di via Quirra convivono venditori autorizzati e abusivi, col risultato che anche i primi hanno smesso di pagare la tassa per l'occupazione del suolo pubblico («so di casi in cui si arriva a 6-7 anni di arretrati»); i venti stalli non assegnati vengono occupati dal primo che arriva, e «spesso si accendono scazzottate alle 4 del mattino».
SAN MICHELE Un altro esempio? Il sagrato della chiesa di San Michele occupato tutti i giorni da venditori di frutta e verdura «totalmente abusivi», dice Pandolfi. «Qui nessuno chiede di pagare per l'occupazione del suolo pubblico, quindi perché dovrebbero pagarlo quelli di via Quirra?» Gli appelli del parroco? Caduti nel nulla: in quella chiesa non si celebrano più né matrimoni né funerali perché gli sposi o la salma dovrebbero sfilare tra carciofi e cavolfiori.
REGOLAMENTO Il consigliere comunale Paolo Casu di recente ha presentato un'interrogazione con cui chiede di mettere fine al far west del mercatino domenicale di piazzale Trento: «E quello - spiega Casu - è solo uno dei casi problematici. Un altro mercatino abusivo è quello in via Po. Credo che il Comune debba riassumere il controllo del fenomeno, applicare il regolamento e assegnare in base a quello gli stand». Il Comune di Cagliari in effetti ha un regolamento per il commercio ambulante ma, sostiene Pandolfi, «se lo facesse applicare ci sarebbero problemi di ordine pubblico». Il livello di disperazione, in giro, è abbastanza elevato. «Così l'amministrazione preferisce non metterci mano. Se un ambulante vuol far le cose in regola e fa domanda per uno stallo in via Quirra, questo non gli viene concesso perché manca il piano delle aree. Si va avanti nell'abusivismo e nell'anarchia». In un settore tutt'altro che immune dalla crisi: «Siamo alla fame. Non ci sono soldi. So di ambulanti che in un giorno di mercato incassano 20 euro».
PIAZZALE TRENTO Cioè poco più di quanto si paga, per esempio, per uno dei circa 200 stalli in piazzale Trento, nella parte interna del gigantesco e anarchico mercato che ormai si estende ben al di là del piazzale invadendo marciapiedi e portici di viale Trento e viale Trieste. Nato come mercatino dell'usato quando le bancarelle furono allontanate dal bastione Saint Remy, è totalmente fuori dal controllo del Comune perché i parcheggi appartengono alla Regione che li ha affidati in concessione a un'associazione no profit presieduta da Gianfranco Rachel: è lui ad assegnare, a pagamento, gli stalli. È vero che l'assessorato regionale all'Urbanistica incassa dall'associazione 728 euro al mese? Fu fatta una gara per consentire ad altri di concorrere alla concessione? Dagli uffici regionali del servizio Demanio e del Patrimonio, quarto piano del palazzo di viale Trieste, il cronista viene invitato a salire al quinto e parlarne con il direttore del servizio, l'ingegner Giuseppe Biggio. «Non conosco la vicenda», dice quest'ultimo: «Sono direttore in supplenza, in attesa che venga nominato quello definitivo». E non potrebbe, il direttore in supplenza, raccogliere informazioni in modo che il giornale possa saperne di più? «Fate una richiesta di accesso agli atti».
LA PROPOSTA Lo fece, anni fa, il consigliere Paolo Casu, che ottenne copia della concessione ma non se la ritrova: inconvenienti legati al trasloco del suo archivio dagli uffici del Psd'Az a quelli del gruppo Misto. Sulla sua richiesta di applicazione di riordino del settore gli ambulanti dell'Ulaas sono d'accordo: «Servono delle regole. Bisognerebbe differenziare i mercatini per tipologia e permettere a chi è in regola di lavorare come si deve».
Marco Noce