Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ppr, sindaci e costruttori divisi

Fonte: L'Unione Sarda
31 marzo 2014


URBANISTICA. Il dibattito dopo l'annullamento della delibera del Piano paesaggistico
 

Zedda (Cagliari): ora regole chiare. L'Ance: scelta sbagliata


 

Via la delibera del Pps, si torna al Ppr del 2006 e s'inizia subito a lavorare per riformare l'Urbanistica sarda.
IL DIBATTITO La decisione della Giunta Pigliaru di annullare la revisione del Piano paesaggistico di Cappellacci e di ripartire dalla concertazione con i Comuni, dal confronto con le parti sociali e dalla co-pianificazione con il ministero dei Beni culturali e ambientali riapre il dibattito sulla gestione del territorio. I sindaci sperano che ora «si riporti chiarezza nel caos normativo». Ma i costruttori edili criticano «un azzeramento che, se non in previsione di una riforma, rischia di accentuare la crisi dell'economia nell'Isola».
PRIMO INCONTRO Ne è convinto Maurizio De Pascale, leader dell'Ance, che domani alle 9,30 guiderà la delegazione dei costruttori confindustriali nel primo incontro convocato dall'assessore Cristiano Erriu: «Il Pps poteva essere una buona base di partenza e per questo chiederemo le ragioni di una scelta che, se assunta solo per ragioni ideologiche, ci lascia perplessi», dice De Pascale. «Se poi l'obiettivo è ritornare al Ppr del 2006, prepariamoci al peggio. Anche il Qatar, in un documento ufficiale, ha chiesto allo Stato italiano maggiori garanzie. Ricordo che, solo in Sardegna, gli emiri hanno avviato per il prossimo biennio investimenti per 1,2 miliardi. E che ogni miliardo investito in edilizia attiva 17 mila posti di lavoro. Vorremmo capire, se si vuole rinunciare a tutto questo, qual è la strada alternativa». Critico il vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru (FI): «Vigileremo sui contenuti e sui costi di questo percorso».
LA GIUNTA L'assessore Cristiano Erriu invece assicura: «Gli uffici sono già al lavoro per mettere in sicurezza il Ppr. Si riscontravano spesso provvedimenti non organici o prorogati, come il Piano casa, che autorizzava l'abitabilità degli scantinati non ventilati e illuminati non naturalmente. La stessa revisione era illegittima e mancante della Valutazione ambientale strategica (Vas) e questo non semplificava le procedure. Gli obiettivi da centrare sono la revisione del Ppr, la nuova legge urbanistica e il testo unico dell'edilizia per superare norme vecchie anche di trent'anni in tempi compatibili con un buon risultato».
I SINDACI Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, apprezza: «Serve chiarezza normativa, e non la propaganda del passato, visto che in una situazione di continua mutazione era impossibile adeguare i Puc al Ppr. Ma il Ppr è la cornice: il quadro è la legge urbanistica, che diventa prioritaria». Auspicano «il coinvolgimento dei Comuni nella riscrittura delle regole, anche perché se solo 8 centri hanno adeguato il Puc al Ppr un motivo c'è senz'altro», il sindaco di Quartu Mauro Contini e quello di Olbia Gianni Giovannelli. Quest'ultimo però solleva una questione: «Bisogna superare la fase degli accordi e della discrezionalità e mettere tutti gli imprenditori sullo stesso livello. Nessuno mette in dubbio l'alto valore della tutela ambientale, ma non si possono demonizzare a priori gli interventi in regola». Non ha bisogno di adeguare il Puc al Ppr Oristano, che l'ha fatto nella precedente legislatura: «Questo ha reso possibile avviare progetti come quello della Ivi petrolifera per la riqualificazione turistica di Torregrande», dice il sindaco Guido Tendas. «Sul fronte urbanistico possiamo già dare certezze».
L'ANCI Chiude il direttore dell'Anci Umberto Oppus: «Serve una semplificazione dell'adeguamento del Puc al Ppr, che deve avvenire con il sostegno anche finanziario della Regione».
Lorenzo Piras