Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Processo per il sindaco Zedda»

Fonte: L'Unione Sarda
20 marzo 2014

CAGLIARI. Nel mirino la nomina di Crivellenti e la sostituzione di un membro del cda
 

Il pm Pilia ha chiesto il rinvio a giudizio per abuso d'ufficio
 

Le tre ore e mezzo di interrogatorio in Procura il 12 marzo sono servite a nulla. Nell'inchiesta sul Teatro Lirico il pubblico ministero Giangiacomo Pilia non ha cambiato opinione e ieri ha inoltrato la richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco Massimo Zedda. Invariata la contestazione: un doppio abuso d'ufficio legato alla nomina di Marcella Crivellenti come sovrintendente dell'ente e la revoca di Giorgio Baggiani dal consiglio di amministrazione. Ora resta da fissare la data dell'udienza preliminare.
LA NOMINA La vicenda, nella ricostruzione investigativa, è chiara. Quando era arrivato il momento di nominare il nuovo sovrintendente del Lirico, Zedda aveva deciso di ricorrere a una manifestazione pubblica di interesse per raccogliere il maggior numero di proposte e poi scegliere quella più adeguata. In Municipio erano giunti 44 curricula ma, a quel punto, era accaduto qualcosa. Il sindaco aveva deciso di non tener conto delle candidature e aveva scelto Crivellenti, con un passato da semplice addetta alla biglietteria al Teatro, come persona adeguata a ricoprire l'incarico. La nomina era arrivata nell'ottobre del 2012 e aveva suscitato subito la reazione di alcuni componenti del consiglio di amministrazione, contrari a quella decisione (anche se il via libera era arrivato all'unanimità). Era stata aperta un'inchiesta penale per abuso d'ufficio.
LE ACCUSE L'indagine è stata chiusa lo scorso gennaio. Nel nominare Crivellenti sovrintendente, il sindaco secondo il pm aveva «procurato intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale» alla manager barese cui fu affidato l'incarico «nonostante non avesse partecipato alla manifestazione pubblica d'interesse e non avesse presentato nei termini indicati dal bando alcun curriculum». Una decisione sulla quale aveva «perseverato» nonostante le riserve e le rimostranze di alcuni membri del cda che «manifestavano palesemente la non adeguatezza» della donna a ricoprire il ruolo. Per Baggiani, invece, nominato da Emilio Floris poco prima delle elezioni e sostituito da Zedda nel dicembre 2012 con Corrado Cabras, il sindaco avrebbe «intenzionalmente provocato un danno ingiusto al consigliere escluso omettendo ripetutamente di dare corso al suo insediamento, non provvedendo alla verifica della regolarità della sua nomina e infine mandandolo via».