Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La fabbrica delle creatività

Fonte: L'Unione Sarda
18 marzo 2014


VIALE REGINA MARGHERITA. Entro l'anno libreria digitale e laboratori per artisti
 

Ex Manifattura, riprendono gli interventi di recupero
 

Alle 11 il martello pneumatico finisce di abbattere l'ultimo muro di quello che un tempo era il magazzino e il parcheggio riservato ai dirigenti. Gli operai sistemano le macerie e il sole batte per la prima volta in un piazzale che ora sembra enorme. Superata la prima corte, di polvere e rumore non rimane niente. E il fascino di quella che sino al 2001 era la Manifattura tabacchi esplode con tutta la sua potenza. «L'opificio ha conosciuto la monarchia, la repubblica e due Guerre mondiali», spiegano Riccardo Cianchi, direttore dei lavori e Francesco Cilloccu, suo predecessore.
PROFUMO DI STORIA I segni del passato sono il vero valore aggiunto di questi edifici sorti su fortificazioni medievali, poi diventati convento e infine manifattura tabacchi. La cappella con le foto dei lavoratori, la faccia del duce mimetizzata alla sinistra dell'altare, l'elmetto fascista utilizzato come lampadario sono un tesoro di quella che da fabbrica di sigarette si trasformerà in Fabbrica delle creatività . Tanto ancora rimane da fare nei 22 mila metri quadrati di superficie. Per sistemare la metà sono già stati spesi oltre 10 milioni di euro. «I lavori, sospesi il 25 giugno dell'anno scorso per consentire indagini strutturali, sono ripresi il 27 febbraio», aggiunge l'architetto Cianchi. «Con tre milioni di euro stiamo completando prospetti e pavimentazioni». E poi? «Abbiamo a disposizione un milione di euro per l'allestimento del Cineporto». Prima, però, ci sono da superare i tempi della gara d'appalto, dei ricorsi e della ristrutturazione.
IL FUTURO Laboratori, atelier, bar, ristoranti. Spazi vivi, animati soprattutto da ragazzi. I progetti sono tanti. Ma per inserire l'ex Manifattura nella città (abbattendo i muri dell'ingresso principale e di vico Lanuesei) serve un serio studio tra Regione e Comune. Assessore alla Cultura e sindaco viaggiano sulla stessa linea e non dovrebbe essere difficile trovare la soluzione giusta.
Ma bisogna sbrigarsi il patrimonio (Buoncammino, San Giovanni di Dio, Clinica Macciotta, caserme solo per citarne alcuni) sta crescendo in modo esponenziale.
Andrea Artizzu