Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Dai parcheggi sotto Castello vantaggi diretti per la città»

Fonte: L'Unione Sarda
17 marzo 2014

COMUNE. Il presidente della commissione Lavori pubblici replica alle critiche

Dopo le divisioni e le accuse (“intervento illegittimo”), i chiarimenti. Maurizio Chessa, presidente della Commissione Lavori pubblici, difende il lavoro svolto dal Comune. Osserva però che il progetto del parcheggio di via del Cammino Nuovo sotto il bastione Santa Croce (330 posti auto su tre livelli interrati) «è nato sotto una cattiva stella e suscita sempre feroci polemiche». Prima precisazione: «Nella prima versione erano presenti elementi fortemente impattanti». A partire dall'ingresso in via San Giorgio: «Simile a un terminal d'aeroporto. Poi la moltitudine di ascensori, scale mobili, tapis roulant».
LA DELIBERA Il nuovo progetto permette, con la realizzazione del parcheggio interrato «di consolidare le mura, togliere le auto dalla vista delle persone, considerando in primo luogo le esigenze dei residenti di Stampace e della parte di Castello che si affaccia su Santa Croce, mettere al posto dell'asfalto (o levocell) un manto erboso e piante e realizzare accessi facilitati al Castello utilizzando ascensori che rispettino al massimo il sito che li accoglie». Tutte le proposte, sottolinea Chessa, «sono state sottoposte al vaglio degli enti competenti, così come impone la legge, e tutte le loro osservazioni hanno avuto la dovuta attenzione».
L'OPERA I parcheggi sotto Castello sono un'opera necessaria? «Credo sia dovere di un'Amministrazione comunale utilizzare gli strumenti a sua disposizione per realizzare opere da cui la collettività possa trarre benefici, e ritengo che consolidare le mura, parcheggiare le macchine in un'area sosta nascosta e far crescere l'erba e le piante dove prima stavano le macchine rappresentino dei benefici».
IL CANTIERE I vantaggi diretti per i cittadini: «Fare opere pubbliche rappresenta il solo modo che ha un Comune per aiutare l'economia della città. Tutto questo senza fare danni. Nel mio lavoro di medico so perfettamente che il mio primo dovere è non nuocere al paziente, e cerco di applicare questo principio in tutti i contesti».
I PARERI Tra gli appunti mossi l'accusa di non aver valutato i possibili danni alle mura. Chessa: «In questo progetto tutti i ruoli sono stati rispettati, nessuno ha preso decisioni senza il conforto del parere tecnico. Mettere banalmente in dubbio la competenza dei tecnici, senza argomentazioni di pari dignità scientifica rappresenta un'avventura dai molti risvolti, per i quali si deve essere attrezzati». Se dovesse emergere l'errore? «Come annunciato dall'assessore Luisa Anna Marras, siamo disponibili ad incontrare i referenti delle associazioni che contestano questo progetto».
Pietro Picciau