Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lirico, stagione di riscossa E Sciola firma la “Turandot”

Fonte: La Nuova Sardegna
10 marzo 2014

 
Meli: «Il 40 per cento in più di abbonati con produzioni e artisti di livello»




di Walter Porcedda wCAGLIARI

Riportare il pubblico a casa, allargando audience e progetti con nuove produzioni, protagonisti anche artisti sardi come Pinuccio Sciola e Francesco Demuro. A poche settimane dalla presentazione della Stagione sinfonica, il neo soprintendente del Lirico Mauro Meli vara in tempo record una stagione lirica e di balletto nel segno dei capolavori classici del melodramma, dalla “Norma” alla “Traviata” fino al ripescaggio degli “Stivaletti” fiore all’occhiello della sua precedente gestione (anno 2000) con l’obiettivo dichiarato di far ripartire il “suo” teatro”. Lo lasciò a dodicimila abbonati l’ha ritrovato a 5mila e rotti. Così lancia la sfida: aumentare del quaranta per cento il numero degli abbonati. Per vincerla si aumentano le repliche e si punta ad allargare il pubblico incrementando l’attività. E’ da qui che Meli vorrebbe far ripartire la riscossa della Istituzione culturale più importante dell’isola, con lo scopo di tornare ad essere un teatro di primo livello. Non mancano le qualità, di orchestra, coro e tecnici, come quelle di una macchina moderna con un potenziale di forte competitività. Ma la prima mission è di riprendersi il pubblico. Una platea vasta che in passato era rappresentata da centinaia e centinaia di spettatori in movimento verso il capoluogo regionale dai quattro angoli della Sardegna in occasione degli appuntamenti di musica e lirica. Accanto a questi, i giovani e i turisti. I primi, con un programma ad hoc indirizzato agli alunni della scuola dell’obbligo e un altro per il liceo. Un progetto che Meli a suo tempo varò a Parma dove è stato soprintendente. L’altro, un vecchio pallino del soprintendente, è quello turistico. A quel potenziale pubblico residente in estate tra villaggi e alberghi è destinata una speciale “Turandot”, con le scene di Sciola da tenere in cartellone da giugno a fine luglio . Una scommessa ardita. Tutto questo, ha spiegato ieri Meli è soprattutto «un obbligo. Da qualche mese c’è una legge che si chiama Decreto Valore cultura. Legge positiva e rivoluzionaria che premia la produttività. Quindi i numeri. Premia anche tante altre cose versocui il Lirico vuole andare per essere premiato dai contributi dello Stato. Questo è il motivo, assieme alla necessità di ritrovare il pubblico, che ci ha spinto ad aumentare le recite. Con spettacoli importanti, direttori e cantanti di livello». Ma non c’è solo la Stagione tra le cose da fare. Tra i bersagli qualificati da centrare in tempi brevi c’è l’apertura del teatro da camera, già pronto da tempo, un “gioiellino” di livello internazionale, per il quale basterebbe davvero poco perchè possa essere consegnato al pubblico. «Vedremo se in collaborazione con il Comune – ha detto – riusciremo a compiere il miracolo di aprirlo». Uno spazio addirittura indispensabile per puntare sulla sperimentazione e sull’allestimento di nuove produzioni. Per aprire il quale sarebbe sufficiente un minimo di volontà politica. Altro necessario tassello: disporre dell’arena all’aperto all’interno del Parco della Musica. «Un sogno. È uno spazio bellissimo. Ma ci deve essere una magia tra il teatro, il comune e i vigili del fuoco. Se si compie, noi siamo pronti. Ma allo stato attuale non ci sono ancora certezze, mancano alcune autorizzazioni... Se il miracolo avverrà la “Turandot” si potrà tenere all’aperto». Date precise certifica l’assessore comunale alla cultura, Enrica Puggioni (il sindaco era assente anche in questa occasione) non si possono dare e rinvia la palla al celebre accordo di programma siglato con la Regione ma non ancora attuato e dove ci potrebbero essere le risorse per completare i lavori (anche se pare che qualcosa sembra finalmente muoversi). «E’ una partita complessa che riguarda il futuro di questo polo culturale. Il Comune farà tutto in suo potere per accellerare» garantisce Puggioni. Un libro di sogni sul quale si è soffermata anche l’attenzione di Susanna Pasticci, musicologa di prestigio e rappresentante del Governo fresca di nomina che ieri ha elogiato il Teatro come «struttura all’avanguardia» dichiarandosi colpita «per l’entusiasmo di chi ci lavora e soprattutto per la fiducia nel futuro, importante in un periodo di crisi come l’attuale dove riscoprire le potenzialità della cultura e della tradizione musicale è fondamentale. Qui ci sono tutte le premesse per fare un lavoro straordinario».