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Cagliari, nuova stagione al Teatro civico di Castello

Fonte: web SardegnaOggi.it
7 marzo 2014

Spettacolo e Cultura  
    
Riapre venerdì 7 marzo il Teatro Civico di Castello, a Cagliari. Dopo il buon risultato dell'apertura estiva nel 2013, con 3000 ingressi nel solo mese di agosto, la programmazione per il 2014 si allunga nel tempo e nella varietà dell'offerta.

CAGLIARI - Due i progetti culturali selezionati dall'amministrazione comunale attraverso una manifestazione d'interesse: ad accompagnare cagliaritani e turisti, da domani sino all'inizio dell'autunno, saranno le associazioni Arteficio e Vox Day. L'obiettivo è quello di avere uno spazio aperto sul territorio che possa essere sede di nuove sperimentazioni attraverso la valorizzazione di uno dei luoghi più suggestivi del quartiere storico. Al termine della stagione, l'intera struttura sarà interessata da interventi di manutenzione straordinaria per un importo di 300mila euro.

Arti visive e spettacoli nel calendario proposto da domani a giugno da Arteficio: i momenti espositivi – che abbracceranno diversi generi, dalla fotografia all'artigianato artistico – saranno arricchiti da numerose attività collaterali come i laboratori didattici e creativi che vedranno coinvolti soprattutto gli studenti e i cittadini del territorio. Due le mostre in programma per l'inaugurazione della stagione 2014: “Il pesce d’oro” di Nelly Dietzel e “Le bambole Lenci, dagli anni ‘20 agli anni ‘60”.

Il primo è un lavoro fotografico inedito, realizzato nell'estate del 2013: è dedicato alla suggestiva esplorazione della vita degli esseri viventi sott’acqua. La mostra è costituita da una sequenza di scatti subacquei: uno scenario in cui il fotografo è il pescatore e la modella la preda che, secondo le migliori tradizioni fiabesche, riesce a non farsi catturare trasformandosi appunto in un pesce d'oro. L’obiettivo fotografico, immerso sott’acqua, è il mezzo attraverso cui si vuole trasmettere la drammatica lotta quotidiana per evitare la rete che imbriglia e blocca.

Di segno diverso, certamente meno legato all'immaginazione del visitatore, la mostra “Le bambole Lenci, dagli anni ‘20 agli anni ‘60”: un appuntamento con la grande esperienza internazionale della famosa fabbrica torinese, polo di assoluta rilevanza nel settore della ceramica nazionale.

Dal 10 aprile all'undici maggio, le sale del Teatro Civico vedranno l'ingresso di nuovi linguaggi più direttamente legati all'illustrazione e alle arti visive. La mostra “Ennio Zedda, illustratore” è dedicata a uno tra i più significativi illustratori del panorama nazionale. Dagli anni Trenta fino agli anni Settanta Zezé, come usava firmarsi, fu protagonista della scena culturale con uno stile inconfondibile, con disegni e immagini di altissima qualità spesso incredibilmente spinti sul piano dell’astrazione, ricchi di ironia e poesia.

Nello stesso periodo spazio anche al contemporaneo, con la mostra dedicata interamente ai giovani pittori che entrano da protagonisti nel cuore storico della città. Non mancherà neanche un richiamo al grandissimo patrimonio che ci distingue per unicità e suggestione, grazie all'esposizione nel foyer del Teatro dei “Manufatti della tradizione pasquale”.

Dal 15 maggio al 20 giugno gli appuntamenti che chiuderanno il percorso curato da Arteficio, incentrati sull'artigianato artistico. Oltre all'esposizione di manufatti nel foyer, ecco l'inedita mostra che avrà come protagonisti quelli che lo studioso Franco Merardo Rosso ha felicemente definito “Gli epigoni di Lenci”: spazio alle note produzioni ceramiche ideate dalle maestranze della fabbrica che, dopo aver lasciato la grande fucina torinese, si riorganizzarono in proprio continuando a produrre manufatti semi-industriali. Questa mostra, documento storico di grande valore, dividerà lo spazio con una felice incursione nel contemporaneo grazie all'esposizione di oggetti di design.

A partire da fine giugno e sino all'inizio dell'autunno il Teatro sarà lo scenario per l'affascinante progetto CiViCA, ideato e gestito dall'associazione Vox Day. L'obiettivo è quello di proporre la strutturazione di una industria culturale creativa fra tradizione e innovazione, fra memoria e futuro. Nell'idea degli organizzatori, "Cagliari riscopre se stessa ma si riallaccia contestualmente anche ai valori della tradizione culturale dei territori, per riconsegnare ai visitatori una visione più ampia del patrimonio isolano di antichi saperi. La programmazione, articolata in un calendario di appuntamenti settimanali dedicati tanto ai cittadini quanto ai turisti, avrà come fine ultimo quello di valorizzazione il grande patrimonio immateriale della Sardegna".

La tradizione andrà a braccetto con la sperimentazione e grande spazio verrà dato anche ai prodotti “urbani contemporanei” con mostre tematiche cosplayers, graphic novels, storia della musica contemporanea, cinematica. Non mancheranno concerti, reading letterari e appuntamenti dedicati alle migliori degustazioni. Al Teatro, spiega Vox Day, andrà in scena l'altra faccia di una città pulsante che tra memoria e futuro sta lentamente costruendosi una nuova identità, in cui culture dimenticate e carattere europeo costituiscono il terreno per superare un'insularità che tale non deve essere anche nello spirito.

Il Teatro chiuderà per i lavori di ristrutturazione a ottobre: non prima però di aver ospitato l'ottava edizione del Karel Music Expò: evento nato come rassegna di musica indipendente, è divenuto col tempo un appuntamento di livello europeo in cui, oltre alle performance live, siano programmati contenuti legati alle nuove tendenze di narrativa, arte digitale, teatro contemporaneo, food culture, danza moderna, arti performative e tutto ciò che oggi costituisce il concetto di "cultura resistente" .