Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Natale alla Caritas: pranzo e cena per 120 bisognosi

Fonte: L'Unione Sarda
29 dicembre 2008

Solidarietà contro il disagio



Natale (lo dicono anche gli spot in tv) è casa. Per chi una casa non ce l'ha, per chi è sulla strada, Natale può però essere un momento terribile, un baratro di solitudine, un deserto d'angoscia. «Per questo è importante non trascurare chi è solo», sorride don Marco Lai, parroco di Sant'Elia e direttore della Caritas diocesana.
CENTOVENTI COPERTI Anche quest'anno, la sala mensa di viale fra Ignazio ha permesso ai meno fortunati di festeggiare il Natale. Centoventi i coperti per la cena della Vigilia, altrettanti per il pranzo del 25, con i volontari della Caritas del Movimento sportivo Italia a girare per i tavoli e consegnare ai commensali, via via, antipasti tradizionali sardi (prosciutto, salsiccia, formaggi, olive), malloreddus (conditi con un ragù che, per venire incontro anche a eventuali ospiti di fede musulmana, non conteneva carne di maiale), gli arrosti (la scelta era fra il porchetto e l'agnello), patate, verdure, il panettone e perfino lo spumante: «Di solito nella nostra mensa non offriamo alcol, anche perché molti dei nostri ospiti hanno un vissuto legato spesso all'abuso di questa sostanza», spiega ancora don Marco Lai, «ma certo a Natale non si può non brindare».
I GIORNI NORMALI Centoventi coperti sono più di quelli dell'anno scorso, ma anche meno di quelli dei giorni normali: «In media, ogni giorno noi forniamo cinquanta colazioni, cento pranzi e cento cene. Più i pasti dei nostri ospiti interni, quelli che risiedono nella nostra casa famiglia o nel centro dell'associazione “Donne al traguardo”. È normale che a Natale gli ospiti diminuiscano perché si moltiplicano le iniziative di solidarietà. Il fatto che quest'anno siano venute a mangiare da noi più persone dell'anno scorso si spiega invece con il fatto che ci fossero anche 20-24 rifugiati politici: si tratta di migranti che in parte sono ospitati nel Centro di accoglienza di Elmas, in parte in un Bed & Breakfast (fra l'altro piuttosto costoso: contiamo di individuare il prima possibile una sistemazione alternativa) e in parte in una villa di Quartu Sant'Elena sequestrata a una persona coinvolta in un traffico di droga». Una sistemazione che ha creato qualche polemica; «Immotivata», assicura don Lai: «Sono persone assolutamente miti, e nonostante le raccolte di firme dei giorni scorsi molti vicini di casa si stanno avvicinando e stanno facendo conoscenza con loro. Provengono quasi tutti da ex colonie italiane, Eritrea, Somalia. Per l'ultimo dell'anno stiamo organizzando una festicciola per loro e i loro nuovi amici».
SOSTEGNO A parte i nuovi arrivati, c'erano un centinaio di frequentatori abituali della mensa: «Sono in larga prevalenza sardi. Molti si rivolgono a noi solo per i pasti, ma c'è anche una quarantina di persone che dorme da noi. Altri vengono in viale Fra Ignazio anche solo per poter fare una doccia o per rivolgersi al centro d'ascolto, dove la persona viene accolta, sostenuta, aiutata a uscire dalla marginalità, sia dal punto di vista psicologico che pratico: a volte servono un paio d'occhiali, una visita medica, un intervento del dentista». Ma la Caritas, con l'aiuto del Comune che mette a disposizione non solo i locali di viale Fra Ignazio ma anche il 50 per cento dei fondi necessari al funzionamento, e di una fitta rete di associazioni di volontariato, fa anche altro: raccoglie le offerte in denaro, cibo o capi d'abbigliamento e le distribuisce ai bisognosi, tanto cagliaritani quanto immigrati.
PROSSIMI EVENTI Passato il Natale, non cessa l'impegno dei volontari: «Il centro, ovviamente, non chiude e resta a disposizione di chi ha bisogno». I prossimi appuntamenti speciali sono per il pranzo di domani e per la cena di mercoledì sera, che sarà allestito (com'è ormai tradizione) a Cagliari, per l'ultimo dell'anno nella sede del Dopolavoro ferroviario. (m. n.)

27/12/2008