Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Barracciu sulla graticola

Fonte: L'Unione Sarda
4 marzo 2014


CULTURA. Il sindaco di Ravenna: sei città in gara. Zedda: corsa alla pari
 

L'eurodeputata: «Cagliari capitale? Un auspicio»
 

Che la scelta della città “Capitale europea della cultura per il 2019” fosse tema esplosivo era chiaro. Una dichiarazione-auspicio al “Corriere della Sera” della neo-sottosegretaria ai Beni culturali Francesca Barracciu su quale fosse il suo primo obiettivo («Cagliari capitale europea della cultura») ha fatto infuriare Fabrizio Matteucci, sindaco della città di Ravenna in lizza per avere il prestigioso imprimatur assieme a Cagliari, Perugia, Siena, Lecce e Matera.
MATTEUCCI «Leggo con grande sorpresa», dice il sindaco, «la dichiarazione pubblicata sabato dal Corriere della Sera attribuita dal neo-sottosegretario Francesca Barracciu. No, così non va bene». Perché le città candidate sono sei. «Il Governo deve essere imparziale. Punto», incalza il sindaco.
LA RICHIESTA «Chiedo al sottosegretario Barracciu di precisare il suo pensiero. Diversamente chiedo l'intervento del ministro Franceschini e del presidente del Consiglio Renzi: tutte e sei le città candidate devono avere pari opportunità nella gara per diventare Capitale europea. Una dichiarazione sbagliata può sfuggire a chiunque: ma in questo caso va immediatamente corretta perché il tema è troppo importante e la materia troppo delicata».
ZEDDA Al sindaco Massimo Zedda non è sfuggito il tono con cui il sottogretario ha fatto l'affermazione. «Possiamo comprendere la passione con cui Francesca Barracciu guarda alla candidatura di Cagliari e del sud Sardegna a Capitale europea della cultura per il 2019», sottolinea il sindaco. «Crediamo tuttavia che in una competizione tra città - che tra l'altro si sta svolgendo in un clima di grande lealtà, di collaborazione e di scambio - non si debba perdere di vista l'obiettivo principale: quello di una corsa alla pari fatta di progetti, idee e coinvolgimento. Alla fine vinca la città migliore». Zedda sottolinea il ruolo di «assoluta terzietà del Ministero, anche perché la scelta finale verrà fatta da una Commissione di esperti che valuterà esclusivamente la qualità dei progetti: è l'unica cosa che a noi interessa». Al Ministero il sindaco ribadisce la «richiesta di un impegno preciso per Italia 2019, il progetto comune che include tutte le 21 città candidate». La promessa: «Vinca il progetto migliore e, qualunque sia la città Capitale europea della cultura, avrà il sostegno di Cagliari in tutto il percorso verso il 2019».
BARRACCIU la replica di Francesca Barracciu giunge nel pomeriggio. «Mi dispiace che la mia dichiarazione su “Cagliari capitale della cultura” abbia suscitato preoccupazione nel sindaco di Ravenna e pertanto», spiega la neosegretaria ai Beni culturali, «lo voglio rassicurare chiarendo che si trattava e si tratta di un affettuoso auspicio. Ho infatti ben presente il dovere di imparzialità del Ministero e di chi ha l'onore di rappresentarlo, nonché quello di operare per garantire sempre il primato della trasparenza, della qualità e del merito. Ciò non di meno, ritengo di non essere tenuta a rinunciare ad aspirazioni che possano riguardare la Terra dalla quale provengo».
LA POLEMICA Sulla nomina di Francesca Barracciu nel Governo interviene con una nota Piergiorgio Meloni, consigliere comunale del Pd: «Al momento di scegliere un sottosegretario del Pd, sarebbe stato più utile o più giusto, chiamare uno che non fosse fermo alle pompe di benzina dove pagava i rifornimenti con i soldi dell'erario pubblico. Io sono certo che nel Pd la maggior parte delle persone ha una situazione etica migliore di quella della sottosegretaria».
Pietro Picciau