Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

E per il caso Massidda l’inchiesta va avanti

Fonte: La Nuova Sardegna
28 febbraio 2014

 
Porto di Cagliari, nominato al vertice l’ex parlamentare Pdl malgrado non avesse titoli e competenze




CAGLIARI

Per Maurizio Lupi quello di Olbia non è il solo incidente giudiziario legato alle nomine per i porti della Sardegna: la Procura di Cagliari indaga da più d’un mese il ministro dei trasporti per il caso - diventato nazionale - di Piergiorgio Massidda. L’accusa è abuso d’ufficio e titolare dell’indagine in corso è il tribunale dei ministri. I fatti sono noti: dichiarata illegittima la nomina dell’ex senatore Pdl dal Consiglio di Stato, con lo stesso provvedimento il ministro l’aveva dichiarato decaduto dalla presidenza dell’Authority obbedendo alla decisione, ma subito dopo l’aveva nominato commissario straordinario, incarico di sei mesi con stipendio ridotto del venti per cento. Una scelta apparsa ai più paradossale per due ragioni: il commissario ha gli stessi poteri del presidente dell’autorità portuale e i giudici amministrativi - accogliendo il ricorso del docente universitario Massimo Deiana - avevano ribaltato il giudizio del Tar stabilendo che a Massidda manca qualsiasi competenza in materia di porti. La nomina - è scritto nella sentenza - era stata soltanto il frutto di rapporti politici. Respinto seccamente dal consiglio di stato l’ulteriore ricorso presentato dai legali dell’ex senatore berlusconiano, Lupi era tornato sulla sua decisione quando la Procura di Cagliari, partendo da un esposto-denuncia di Deiana, aveva aperto il fascicolo per abuso d’ufficio e il M5s aveva sollevato formalmente il caso Massidda in parlamento. Con la maggioranza che traballava, il ministro s’era affrettato a revocare la nomina a commissario per sostituire l’amico cagliaritano con il comandante della Capitaneria di porto. Decisione tardiva, perché se Lupi ha commesso un reato non basterà a salvarlo dal processo. Sparito Massidda, che non ha lasciato l’ufficio del porto neppure dopo la sentenza del Consiglio di stato, la sua successione è nelle mani della Regione e degli altri enti pubblici che per legge concorrono alla nomina. L’appuntamento elettorale ha fatto slittare la soluzione del problema, ora la guida del porto di Cagliari è nell’agenda del nuovo governatore Francesco Pigliaru. Legge alla mano il nome del presidente dell’Authority deve saltare fuori fra quelli designati nelle terne proposte dalla Regione e dagli altri enti pubblici. Con la giunta regionale ancora da formare la logica vuole che la poltrona del porto - di grande prestigio e dotata di stipendio dorato - rientri nel negoziato in corso. Il candidato naturale sarebbe proprio Deiana, docente di diritto della navigazione che proprio il consiglio di stato ha pienamente sdoganato («ha tutti i titoli e le competenze necessarie per quel ruolo»). Ma il nome dell’ex preside di giurisprudenza gira anche per l’assessorato regionale ai trasporti e comunque non è detto che Pigliaru spenda subito la carta dell’Authority portuale: possibile che se la riservi per equilibrare i rapporti tra i partiti della coalizione che l’ha sostenuto. Comunque sia, una cosa adesso è chiara a tutti: il prossimo presidente del porto dovrà possedere titoli e competenze stabiliti dalla legge per svolgere quel ruolo. (m.l)