Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Acqua, mistero svelato

Fonte: L'Unione Sarda
17 febbraio 2014

Dal Cixerri la risorsa “sporca” finita nelle case - Il direttore dell'Enas conferma l'approvvigionamento dall'Iglesiente

 


Comunicazione ufficiale inquinata , un po' come l'acqua che da qualche giorno sgorga dai rubinetti delle case di Cagliari ma anche di Quartu, Quartucciu, Selargius, Monserrato e Maracalagonis. Acqua sporca e con un eccesso di cloro. Poi il giallo sulla provenienza. Le due verità. Di Abbanoa, di Enas. Anzi le tre, visto che ieri il mistero è stato in qualche modo svelato grazie alle contraddizioni tutte interne all'Enas.
LE CONTRADDIZIONI Dichiarava, sabato pomeriggio Davide Galantuomo, commissario dell'ente regionale che gestisce i bacini idrici e vende poi l'acqua ad Abbanoa per uso potabile, ai Consorzi di bonifica per l'agricoltura e ai consorzi industriali per le fabbriche, che neppure una goccia di risorsa proveniva dal Cixerri per far fronte allo stop idrico imposto dai lavori sul Mulargia. «Non capisco come sia venuta fuori questa faccenda del Cixerri. L'Enas ha dato al Simbirizzi acqua dall'impianto Casa Fiume». Ovvero, dal rio Mannu di Furtei, smentendo categoricamente quanto raccontato sempre in questi giorni da Abbanoa. Il gestore unico del servizio idrico integrato aveva infatti - attraverso l'ufficio delle relazioni esterne - comunicato di essere stata costretta ad abbondare nella quantità di cloro per annullare l'alta carica batterica presente nell'acqua acquistata dall'Enas e proveniente anche dal Cixerri. «Mai polemizzato con l'Enas, tanto meno col commissario», ha ribadito ieri Abbanoa. «Non capiamo però la sua dichiarazione sul Cixerri visto che del bacino del Sulcis-Iglesiente ha parlato il direttore generale dello stesso ente regionale nella lettera in cui si annunciavano i lavori urgenti negli impianti di Ulvini e le alimentazioni idriche alternative per gli impianti di potabilizzazione».
Cixeri sì, Cixerrì no? Scriveva Enas ad Abbanoa a fine gennaio: «...durante tale intervento l'approvvigionamento per gli impianti di potabilizzazione dell'area urbana di Cagliari (Settimo San Pietro, San Michele, Sestu ed Elmas) sarà garantita con la risorsa proveniente dalla traversa di Casa Fiume parzialmente miscelata con la risorsa dell'invaso sul rio Cixerri a Genna Is Abis». Così il direttore, Franco Ollargiu.
L'ATTESA E intanto l'emergenza idrica sembra volgere al termine. Le squadre dell'Enas stanno lavorando senza sosta per completare i lavori e già da oggi nelle condotte potrebbe riprendere a scorrere l'acqua di montagna del sistema Flumendosa-Mulargia, indubbiamente meno sporca e molto più pulita di quanto non sia quella del Cixerri. Per renderla bevibile, poi, non servirebbe intervenire su un aumento spropositato di cloro per annullare le cariche batteriche e determinare, di contro, la crescita dei cloriti, proprio quelli che hanno poi costretto la Asl, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e degli altri cinque centri dell'hinterland a firmare l'ordinanza e dichiarare la non potabilità della risorsa.
I PRELIEVI Già sabato sera Elmas e la zona del Policlinico erano usciti di diritto dalla lista nera delle aree con l'acqua non potabile. Le analisi biochimiche avevano evidenziato parametri nei valori dei cloriti al di sotto dello 0,70 per litro. Valori bassi anche nei potabilizzatori di Simbirizzi (0,60) e San Michele (0,44), via Tagliamento (0,49). Il sindaco Zedda, però, ha deciso di cancellare i divieti solo quando in tutti i punti di prelievo, e dunque nell'intera condotta cittadina, l'acqua sarà nuovamente potabile.
Andrea Piras