Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Le due coalizioni da rifare, restano incertezze

Fonte: La Nuova Sardegna
24 dicembre 2008

MERCOLEDÌ, 24 DICEMBRE 2008

Pagina 2 - Fatto del giorno



Vertice del Pdl a Roma sul caso Udc, nel Centrosinistra incognita socialista



Non viene esclusa la formazione di un «terzo polo» di dissidenti

FILIPPO PERETTI

CAGLIARI. Con la conferma delle dimissioni di Renato Soru la campagna elettorale è ufficialmente aperta ma le due coalizioni che si contenderanno la conquista del governo della Regione non sono ancora fatte: tanto che non viene escluso che possa presentarsi un terzo polo di centristi o comunque di dissidenti. Così come nel Centrodestra c’è ancora incertezza sul candidato alla presidente.
Il Centrosinistra. Ieri la maggioranza si è paradossalmente ricompattata per ben due volte. La prima, in mattinata, quando ha accettato le condizioni dettate due giorni fa dal governatore per il ritiro delle dimissioni. La seconda quando, nel pomeriggio e in serata in aula, tutti i dissidenti hanno chiesto a Soru di di consentire una conclusione naturale e positiva della legislatura. La fine traumatica con le elezioni anticipate potrebbe riaprire le tensioni sino a riproporre la spaccatura di un mese fa.
Nel vertice di lunedì con i capigruppo di maggioranza, infatti, non tutte le sigle si sono dette pronte a partecipare alla coalizione. Sicuramente favorevoli Pd e Rifondazione comunista, ma hanno detto sì anche Sinistra democratica e Italia dei valori: tuttavia su questi due partiti pesano altre incognite. Non si è invece pronunciato il Partito socialista.
Su Pd e Rifondazione comunista (forse con il Pdci) non ci sono dubbi: per Soru saranno i pilastri dell’alleanza assieme a una «lista del presidente» (società civile) e a un’altra lista di dissidenti di partiti non presenti (ad esempio i sardisti). L’incognite dell’Idv riguarda la posizione di Antonio Di Pietro sul conflitto di interessi di Soru. Quella di Sinistra democratica riguarda invece il rapporto conflittuale con Rifondazione, che ha sempre tenuto a prendere le distanze dai rivali: in questo sostenuta dallo stesso Soru. Ieri Chicco Porcu, soriano doc, ha nuovamente polemizzato in aula per la «scarsa chiarezza» del gruppo di Renato Cugini.
C’è grande incertezza sulla posizione dei dissidenti del Pd. Una scissione viene ipotizzata negli ambienti politici non tanto sulla ricandidatura di Soru quanto sull’eventuale spaccatura sulle liste. Se il governatore dovesse dire «no» alla ricandidatura dei «traditori», è possibile che possa esserci una reazione. Sono problemi che si vedrà forse il commissario di Walter Veltroni, la cui nomina viene annunciata ufficiosamente per oggi. C’è suspance sul nome e sul mandato politico: gestione unitaria o resa dei conti interna?
Il Centrodestra. Lunedì sera a Roma c’è stato un vertice del Pdl: gli stati maggiori di Forza Italia e Alleanza nazionale. Per gli azzurri c’erano il coordinatore Verdini e il capogruppo alla Camera Cicchito e il coordinatore regionale Cappellacci, per l’area di Fini c’erano il coordinatore La Russa, il capogruppo del Senato Gasparri e il coordinatore regionale Delogu. Sul nome del candidato alla presidenza ancora nessuna novità: nel Centrodestra erano tutti in attesa della mossa di Soru e della contromossa di Berlusconi. Nel vertice si è parlato degli aspetti formali delle elezioni (come le deleghe per la lista del Pdl) e anche di quelli politici (le quote nelle liste). Ed è stato affrontato il delicato discorso delle alleanze. A questo proposito è emersa qualche incertezza sul rapporto con l’Udc: Forza Italia è disponibile a ricostruire il rapporto (saltato sia alle elezioni politiche di aprile sia nelle regionali in Abruzzo), qualche perplessità è emersa in An. Non dovrebbero esserci problemi con le altre liste: i Riformatori avranno la possibilità di presentarsi con il loro simbolo, mentre Fortza Paris entrerà, come alle politiche, nelle liste del Pdl. Ancora tutta da verificare l’ipotesi di un accordo con il Psd’Az.
Per quanto riguarda il candidato alla presidenza della Regione, in Forza Italia i più gettonati restano il sindaco di Cagliari Emilio Floris e il coordinatore Ugo Cappellacci. Ma Berlusconi non avrebbe rinunciato all’ipotesi dell’editore e immobiliarista Sergio Zuncheddu. Nell’isola la soluzione più gradita resta quella di Beppe Pisanu.
Terzo polo. Il mancato accordo del Pdl con l’Udc farebbe nascere un robusto schieramento centrista (ipotesi cui tifa Soru perché indebolisce soprattutto il Centrodestra) cui potrebbero partecipare Psd’Az e Partito socialista.
Gli indipendentisti. Dovrebbero essere della partita elettorale - ma sempre in liste distinte - anche Sardigna Natzione e Irs.