Rassegna Stampa

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Sardegna al voto: Soru conferma dimissioni

Fonte: web SardegnaOggi.it
24 dicembre 2008

mercoledì, 24 dicembre 2008


Renato Soru
La Sardegna si prepara ad andare alle urne, in anticipo di sei mesi rispetto alla naturale scadenza della XIII legislatura apertasi nel 2004. Il presidente della Regione, Renato Soru, ha, infatti, confermato le proprie dimissioni nel lungo dibattito in Consiglio regionale incentrato sulla crisi in Regione aperta loscorso 25 novembre scorso.

CAGLIARI - “Confermo le mie dimissioni con il massimo di serenità possibile”. Con queste parole il presidente dimissionario della Regione Sardegna, Renato Soru, lascia il suo incarico e rimette il proprio mandato aprendo la strada al voto. Per lo scioglimento dell'assemblea legislativa sarda si dovrà comunque attendere la scadenza dei 30 giorni (il prossimo 25 dicembre) e poi sarà il
vicepresidente Carlo Mannoni (attuale assessore dei Lavori Pubblici) a traghettare l'esecutivo alle elezioni che si potrebbero tenere entro la fine febbraio.

Ridando la parola agli elettori, Soru è il primo presidente della Regione Sardegna che chiude la legislatura anticipatamente. Ad evitare le urne non è servito il periodo di “raffreddamento” previsto dalla legge Statutaria per ricomporre le divisioni interne al Partito Democratico nell'Isola ed a rinsaldare una maggioranza nata nel 2004 con la coalizione “Sardegna Insieme”. Non sono servite
neppure le ultime “verifiche” cercate prima dell'inizio del dibattito in Aula con il tentativo di ricompattare il centrosinistra attraverso la completa adesione alle richieste del presidente dimissionario: adozione dei vincoli paesaggistici nelle zone interne dell'isola, approvazione delle linee elaborate dalla Giunta per la Manovra finanziaria 2009, completamento della riforma su istruzione e formazione professionale, riduzione a 80 del numero dei consiglieri, moralizzazione della politica con riduzione di sprechi e indennità aggiuntive dei consiglieri regionali. L'ultimo
appello di Soru in Aula è stato all'insegna della responsabilità e rivolto non solo al centrosinistra, ma anche all'opposizione di centrodestra. La risposta dai banchi dell'opposizione, però, non è stata positiva e la minoranza, per protesta, ha disertato la conferenza dei capigruppo convocata dal presidente del Consiglio, Giacomo Spissu, che ha successivamente aperto la discussione.

''So che lascio una Regione senza scheletri nell'armadio – ha detto al termine della discussione – dormirò bene perche' ho cercato di dar il meglio di me stesso anteponendo in tutto gli interessi dei sardi''. Soru ha anche detto di ritenere di “essere il candidato del partito democratico alle prossime elezioni” e di voler cercare di “ricompattar la maggioranza di centrosinistra attorno all'idea di Sardegna che vogliamo costruire, un'Isola non subalterna, m orgogliosa e forte che continui a rivendicare l'autonomia dallo Stato”. Il presidente dimissionario ha anche peso una parola per il suo avversario per la guida della Regione. “Spero che candidino il loro uomo migliore – ha detto –ringrazio però il fatto che Veltroni non e' come Berlusconi che tra qualche giorno farà una telefonata e dirà al popolo smarrito chi e' il suo candidato”.