Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il 27 gennaio 1945 il mondo aprì le porte sull’orrore di Auschwitz: è il Giorno della Memoria

Fonte: La Nuova Sardegna
28 gennaio 2014

A Sassari il ricordo di Zaira Coen Righi insegnante dell’Azuni morta nel lager e a Cagliari la testimonianza dello studioso della Shoah Christoph Schminck Gustavus

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Docu-film della Cisl col racconto di 25 sardi
SASSARI. Oggi è il Giorno della Memoria, deliberato dall’Onu nel 2005 per celebrare una data significativa: il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa entrarono ad Auschwitz e per la prima volta il mondo vide e non dovette immaginare soltanto quel che accadeva nei campi di destinazione dei deportati.

Negli anni a seguire non ci fu un’esplosione di informazioni su quel che era accaduto con l’Olocausto, si sapeva, qualche scrittore raccontò storie dall’inferno, emergevano verità terribili quando si aveva notizia di fughe e ritrovamenti di ufficiali delle forze armate tedesche coinvolti in episodi efferati, ma le vicende singole e collettive e gli archivi storici sono stati per anni argomenti di nicchia i primi e luoghi ben celati i secondi. La decisione dell’Onu adottata nel novembre 2005 è il culmine di un processo di conoscenza cominciato dai singoli e diventato necessità per la collettività umana. La giornata della memoria nasce proprio per ricordare e ricostruire un capitolo della storia che le stesse vittime, anche per sopravvivere, contribuirono a rimuovere.

La Sardegna ha la sua quota di storie da raccontare, tra oggi e domani a Cagliari e a Sassari si celebrerà il giorno del ricordo con incontri e proiezione di filmati.

Domani il cinema Verdi di Sassari offrirà una programmazione straordinaria: in due orari diversi, 18.15 e 20.30, verrà proiettato il film “Hannah Arendt”, di Margarethe von Trotta, sulla giornalista ebrea del New Yorker che andò in Israele a seguire il processo contro il criminale nazista Adolf Eichmann. A Sassari un percorso della memoria è stato compiuto nel liceo Azuni dove fu insegnante Zaira Coen sposata Righi, mantovana di nascita, che venne sospesa dall’insegnamento con l’avvento delle leggi razziali e poi deportata ad Auschwitz assieme alla sorella Ione che lei aveva raggiunto in Toscana dopo la morte del marito, il medico sassarese Italo Giuseppe Righi. La città aveva dimenticato questa sua figlia adottiva, negli anni, anche attraverso la testimonianza dei nipoti, la sua figura è riemersa fino alla decisione della docenza dell’Azuni di intitolarle la biblioteca dell’istituto.

Cagliari, all’università, ricorderà la Shoah (è il termine ebraico per indicare lo sterminio degli ebrei, letteralmente significa tempesta devastante)attraverso le parole di Christoph Schminck Gustavus studioso dell’Olocausto che terrà una relazione sugli ebrei di Zante, l’isola dello Ionio dove la comunità riuscì a nascondere fino all’ultimo giorno di guerra i 250 ebrei residenti nell’isola, e questo grazie al coraggio del vescovo e del sindaco. Lo studioso farà una carrellata anche sulla storia delle verità nascoste: come a poco a poco, allontanandosi dalla Seconda guerra mondiale le coscienze e gli archivi hanno cominciato ad aprirsi e a raccontare.