Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cresce il popolo dei morosi

Fonte: L'Unione Sarda
23 gennaio 2014

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23 gennaio 2014
 

Emergenza-casa, ogni anno almeno trecento sfratti - Cinquemila alloggi vuoti eppure c'è in città chi non riesce ad avere un tetto

 

Giuseppe Farris (FI): «Il fenomeno non è solo cittadino ma nazionale». Davide Carta (Pd): «Si potrebbe creare un'agenzia comunale».

Affitti, scenario drammatico: aumentano i casi di morosità involontaria e gli sfratti. Ogni anno - tendenza acuita dalla crisi economica che non allenta la presa - oltre trecento famiglie gettano la spugna e rinunciano a pagare il canone, contribuendo senza volerlo a complicare un mercato che viaggia su due binari: da un lato il settore degli affitti privati, dall'altro quello degli alloggi popolari di proprietà del Comune e di Area. «Fenomeno non soltanto nostro», dice Giuseppe Farris, capogruppo di Forza Italia e componente della commissione Bilancio, «ma comune a tutte le grandi città italiane». Il punto: «Le giovani coppie lasciano la città e vanno a vivere nell'hinterland dove trovano case e affitti a costi più accessibili, spopolando il nostro centro storico dove oggi si insediano più facilmente uffici e extracomunitari».
Il problema-affitti crea un po' di vertigine se si considera un dato-base: in città esistono cinquemila case sfitte, disponibilità abbastanza consistente perché del tema si possa discutere con qualche possibilità di soluzione. Ci aveva provato il gruppo Pd in Consiglio ma la proposta si bloccò in commissione Bilancio. «La nostra idea era e resta questa», spiega Davide Carta, capogruppo dei Democratici: «Creare un'agenzia comunale, come quella esistente a Torino, capace di intervenire sui vari aspetti del problema-casa». Uno, tra i tanti: le ristrutturazioni. Il Comune potrebbe intervenire per rimettere in sesto le case malandate per poi affittarle a costi contenuti, salvo poi restituire l'immobile ai proprietari dopo un periodo di almeno dieci-quindici anni. Altra proposta portata in commissione dal Pd: far leva sulle imprese edili oggi paralizzate dalla crisi (con case congelate in attesa di tempi migliori) riconoscendo incentivi per i costruttori-proprietari e gli affittuari. «Era un modo», dice Carta, «per venire incontro alla fascia di cagliaritani precari e non in grado di pagare un affitto a costi di mercato». La proposta si bloccò anche perché sul punto riguardante gli incentivi ai privati Marisa Depau chiarì che se di aiuto doveva parlarsi questo sarebbe dovuto andare «alle famiglie che cercano un alloggio». Depau: «Il canone concordato è di 64 euro al metro quadrato. Il che significa che per circa 70 metri quadrati si chiede un affitto di poco inferiore a 500 euro al mese. Siamo sicuri che un precario sia in grado di pagare?». La soluzione: «Un accordo tra Comune, Area, edilizia privata e organizzazioni sindacali per trovare un'intesa. Ci siamo avvicinati più volte ma la trattativa non è mai iniziata. Intanto il Comune contribuisce ogni anno con un milione e 400 mila euro di aiuto al pagamento dei canoni delle famiglie in difficoltà nei pagamenti».
Per spingere i privati ad affittare le loro seconde o terze abitazioni l'amministrazione ha innalzato l'Imu per la seconda casa. «L'argomento-affitti», ricorda Giuseppe Farris, «non è del tutto nella disponibilità del Comune, ma questo non esonera gli amministratori ad avere sul tema una politica chiara e netta».
Pietro Picciau