Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Immobili senza più stellette ma non utilizzati

Fonte: L'Unione Sarda
21 gennaio 2014

- Calamosca: palazzi murati. Monte Urpinu: Regione paga la vigilanza

 

In città sono decine gli immobili a disposizione delle forze armate. E tra questi quasi sessanta sono i beni ormai dismessi o in via di dismissione. Quella delle stellette è una presenza massiccia nel capoluogo che, per quanto concentrata tra viale Poetto e Calamosca, riguarda quasi tutti i quartieri del capoluogo.
Col tempo le esigenze sono cambiate e sono tante le aree abbandonate, che non sono più sfruttate dai militari e non sono ancora a disposizione dei civili. A Calamosca andavano a fare la visita di leva tutti i sardi che venivano chiamati a vestire l'uniforme dell'Esercito, ma davanti alla caserma Ederle, e in fila al distretto militare, non c'è più nessuno.
Di fronte ci sono le palazzine completamente abbandonate, edifici dismessi che restano chiusi, con tanto di porte d'ingresso murate per evitare intrusioni. Un altro spazio che aspetta di conoscere il suo destino è l'ex deposito dell'Aeronautica di via Is Guadazzonis. Alle pendici di Monte Urpinu c'è una vasta area recintata che non è più utilizzata, ma ancora non è tornata in mano ai cittadini. Oltre il danno la beffa: la Regione paga centinaia di migliaia di euro per la vigilanza privata. In disuso anche la villa di fronte, un tempo destinata al comandante del deposito.
Alle porte della città, tra viale Elmas e via Simeto c'è un altro deposito dell'Aeronautica abbandonato da anni, ma ancora off limit. Solo nella primavera del 2011 i cancelli furono aperti per ospitare i profughi trasferiti da Lampedusa, poi il lucchetto è stato chiuso di nuovo. Tra il largo Carlo Felice e la via Baylle c'è l'ex distretto militare che da anni non è più in mano alla Difesa, ma nonostante accordi, stanziamenti e lavori resta fuori dalla portata dei cittadini.
A Stampace c'è l'ex ospedale militare, dove nessun soldato viene più ricoverato da tempo e anche in questo caso si tratta di un bene inaccessibile per i cagliaritani. (m. z.)